Milano Giletti stappa le bottiglie di champagne, ma Fazio non si butta nei Navigli. I risultati di ascolto del grande match di domenica sera sono parecchio sorprendenti. Non solo per i numeri realizzati, ma anche perché la società Auditel, per un problema tecnico (a suo dire) ha tardato tutta la giornata a renderli noti, comunicandoli solo alle 17 e 30 invece che alle consuete 10 del mattino. Generando, tra l'altro, anche qualche sospetto di situazioni poco chiare.
Ma partiamo dai dati. Non è l'arena, la nuova trasmissione di Giletti ha realizzato l'8,9% di share (pari a quasi due milioni di spettatori), tantissimo per una rete come La7 che viaggia su una media in prime time del 3/4%. Tanto per chiarirci, un traguardo raggiunto ultimamente solo da Floris con ospite Renzi martedì scorso. Uno share che ha fatto balzare la tv di Cairo a terzo canale nazionale e che ha più che triplicato la media di rete della domenica sera. Dunque un ottimo debutto per il giornalista che ha sfidato direttamente la Rai dopo la defenestrazione dalla tv di Stato, montando il caso Tulliani e il suo arresto a Dubai. Certo, si tratta di un debutto, c'è l'effetto curiosità, poi questi numeri bisogna mantenerli.
Ma il fatto particolare è che Non è l'Arena, nonostante gli alti ascolti, non sia riuscita a rosicchiare molti spettatori a Che tempo che fa, come sperava lo stesso Giletti scegliendo di andargli contro alla domenica sera. Lo show di Fazio è rimasto sulla soglia del 14%, precisamente il 14,15 per cento con 3.767.000 spettatori. Praticamente poco meno delle ultime due puntate: il 5 novembre aveva raggiunto il 14,81 con una platea di 3.964.000 persone. Insomma solo 200mila spettatori in meno. Un esito, unito al giallo della lunga attesa dei dati, che in molti, soprattutto dalle parti de La7, ha ingenerato qualche dubbio. Come mai, proprio nel giorno della sfida più importante della stagione, si è verificato un incidente? Come mai, i fan di Fazio sono rimasti tutti davanti a Raiuno nonostante la forte concorrenza, non solo di Giletti, ma anche di altri canali? Bisogna notare, infatti, che Rosy Abate, la fiction sulla mafia di Canale 5 ha totalizzato il 20% vincendo la serata e le Iene, con la formidabile inchiesta sulle presunte molestie del regista Fausto Brizzi, sono arrivate all'11,4. Certo, non c'erano partite, quindi a fare bassi ascolti sono stati i canali pay. Però, i responsabili Auditel dovranno fornire spiegazioni più chiare sul ritardo della diffusione dei numeri, dovuta, secondo un comunicato, a «un rallentamento riscontrato in un server di produzione Nielsen. I dati sono integri e perfettamente raccolti. Il ritardo della pubblicazione è dovuto esclusivamente a una doppia procedura di verifica a tutela della massima accuratezza delle informazioni». Chiarimento che non ha fermato le illazioni. Urbano Cairo, patron de La7, per esempio ha espresso i suoi dubbi: «Non voglio pensare male, anche se qualcuno diceva che a pensar male si fa peccato ma si indovina. Mi stupisce molto che proprio oggi (ieri, ndr), dopo il primo duello tra Fazio e Giletti, ci sia un ritardo così importante della pubblicazione».
Ad esprimere perplessità anche Giancarlo Leone, presidente dei produttori televisivi, Renato Brunetta di Forza Italia su Twitter e Michele Anzaldi - segretario Pd della commissione di Vigilanza Rai - che si chiede, su Facebook, a chi spetti il controllo del servizio affidato ad Auditel.LR
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