Trovato il corpo di Denisa: un arrestato

Il cadavere era nascosto tra i rovi vicino a un casolare. Fermato un romeno di 32 anni

Trovato il corpo di Denisa: un arrestato
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È finita nel peggiore dei modi la vicenda della escort romena scomparsa nella notte tra il 15 e il 16 maggio da Prato, dove si trovava per incontrare alcuni clienti. Il corpo senza vita della trentenne Maria Denisa Paun è stato rinvenuto a Montecatini Terme, in provincia di Pistoia. Il cadavere di Alexandra, come veniva chiamata la giovane nel mondo della prostituzione, era in una zona impervia, nascosto tra i rovi, nei pressi di un casolare abbandonato lungo una mulattiera.

È stato trovato ieri mattina e subito la Procura di Prato, che stava indagando sulla sua scomparsa, ha fatto un sopralluogo tecnico congiunto, condotto con l'ausilio dei carabinieri del Ros, del Gis, dei Nuclei Investigativi dei Reparti Operativi di Prato e Firenze, e con il supporto dei vigili del fuoco. A seguito degli elementi raccolti, il procuratore Luca Tescaroli ha disposto il fermo di un connazionale di 32 anni, residente a Monsummano Terme (Pistoia), sospettato di omicidio e soppressione di cadavere. Fondamentali per la ricostruzione dei fatti si sono rivelate le immagini delle telecamere di sorveglianza, i tabulati telefonici e i dati di geolocalizzazione relativi alla vettura utilizzata dall'uomo, che nelle prossime ore sarà interrogato. Maria Denisa era arrivata a Prato da tre giorni ed alloggiava in un residence in via Ferrucci, nei pressi del quale era stata trovata parcheggiata la sua macchina. L'ultima notte prima che svanisse nel nulla era in compagnia di un cliente. Sarebbe dovuta andare a Bologna per incontrarne altri, ma non c'è mai arrivata. La notte del 15 maggio aveva parlato per l'ultima volta con la madre, che due giorni dopo ne ha denunciato la scomparsa. Nei tabulati altre due telefonate successive, effettuate a tarda notte con un uomo di origine romena. Poi il suo telefono è stato spento. Dalle indagini è emerso che quella sera la giovane appariva agitata, in particolare una barista l'avrebbe sentita dire in romeno, con voce tremante: «Se vado da lui o mi vede mi ammazza». Nella sua stanza, nessun segno di violenza ma neanche elementi che indicassero una partenza volontaria: la chiave era ancora inserita nella toppa e dentro c'erano scarpe, trucchi, medicinali.

Due settimane dopo la scomparsa la Procura di Prato aveva iscritto nel registro degli indagati un avvocato 45enne, originario di Reggio Calabria, con l'accusa di sequestro di persona in concorso.

Secondo un'amica della vittima, l'uomo - che aveva un rapporto ambiguo con Denisa - avrebbe contattato la madre della giovane, affermando che era ancora viva, ma ferita e tenuta prigioniera da una banda di romeni. Secondo gli investigatori, la escort era già stata avvicinata da un gruppo criminale attivo a Roma che cercava di costringerla a entrare in un giro di prostituzione gestito da connazionali.

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