I carabinieri lo braccavano da cinque giorni, da quando, venerdì scorso, aveva ammazzato a colpi di pistola Giovanna Cantarero: prima di spararle, per farla girare, l'aveva chiamato con il suo diminutivo: «Jenny». Lo hanno trovato nel cortile di un casolare abbandonato del villaggio Campo di Mare, a Vaccarizzo, alla periferia di Catania, suicida con la stessa arma con cui ha tolto la vita alla ragazza con la quale aveva, nonostante fosse sposato, quella che viene definita da amici e conoscenti «una relazione burrascosa». Sebastiano Spampinato aveva aspettato che Jenny uscisse, in compagnia di un'amica e collega, dal panificio di Lineri, frazione di Misterbianco, dove lavorava, il volto nascosto da un casco integrale, per spararle a bruciapelo, tre colpi, due dei quali l'avevano sfigurata. Lei stava aspettando l'auto della madre per tornare a casa, ad aspettarla invece c'era Sebastiano. Jenny aveva 27 anni e una figlia di 4.
Sebastiano Spampinato, 30 anni, lavorava in un centro scommesse di Gravina di Catania, ultras del Catania calcio con qualche frequentazione con ambienti criminali dei quartieri catanesi, ma dicono più un «vanto» che un collegamento «serio» anche se pare avesse qualche piccolo precedente per truffa. Era figlio di Lorenzo Spampinato, assassinato a Torino una ventina di anni, e aveva una lontana parentela con Santo Mazzei, 'u carcagnusu, boss dei corleonesi. Come detto, era sposato e padre di due figli di 11 e 7 anni. Qualche tempo fa aveva avuto una relazione con Jenny, furiosa e violenta.
Dopo il delitto era fuggito in sella alla sua moto, ed era stato inquadrato da una telecamera un pò distante dal bar panificio dinanzi al quale è avvenuto l'omicidio, filmato visto e rivisto decine di volte dai carabinieri del comando provinciale. E da quel momento sono iniziate lunghissime giornate di ricerche e perquisizioni nei luoghi che il giovane poteva avere utilizzato per nascondersi. Fino al tragico ritrovamento di ieri: è stato un uomo di passaggio che stava andando a raccogliete telline a notare dinanzi l'uscio della casa il corpo esanime del giovane. Invece di consegnarsi alle forze dell'ordine, l'uomo ha deciso di farla finita. Nel casolare abbandonato del villaggio Campo di mare, a Vaccarizzo, dov'è stato trovato il suo cadavere oltre al medico legale, per tutta la mattina hanno lavorato anche i carabinieri della Scientifica che hanno effettuato i rilievi del caso. Non si sa ancora perchè Spampinato si trovasse nel casolare, che non apparteneva alla sua famiglia. I proprietari non sapevano che l'uomo si stesse nascondendo lì. La Procura di Catania ha disposto l'autopsia sul corpo dell'uomo, che fornirà elementi utili a determinarne con certezza le cause della morte.
Il caso di Jenny Cantarero somiglia moltissimo per le modalità, l'omicidio-suicidio, e per la zona in cui si è consumata, la vicenda di Vanessa Zappalà, 26 anni, uccisa il 22 agosto scorso
ad Aci Trezza, sempre provincia di Catania dall'ex fidanzato, Antonino Sciuto, 38 anni, che fu trovato il giorno dopo impiccato in un casolare nelle campagne di Trecastagni. Un tragico spartito che conosce solo repliche.
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