
Il Pd sblocca la partita in Puglia con una furbata: il governatore uscente Michele Emiliano non si candiderà al Consiglio regionale ma sarà ripescato nella giunta Decaro con una poltrona da assessore. Un gioco di prestigio partorito da tre maghi: Francesco Boccia, Igor Taruffi e Antonio Decaro. In pratica, Emiliano esce dalla porta e rientra dalla finestra. Operazione che sblocca la trattativa e dà il via libera alla candidatura di Antonio Decaro. Candidatura che sarà ufficializzata venerdì alla festa dell'Unità di Bisceglie dalla segretaria del Pd Elly Schlein. Dopo un lungo braccio di ferro tra Decaro ed Emiliano il Pd estrae dal cilindro la genialata per evitare lo strappo. Schlein annuncia l'intesa: "Ringrazio Emiliano per essersi messo con generosità a disposizione del partito e per aver deciso di non candidarsi alle prossime regionali. Continuerà a dare un contributo imprescindibile alla costruzione del futuro della Regione. Tutto il Pd gli è riconoscente per il grande servizio svolto per la comunità e siamo certi che la sua competenza continuerà a essere una risorsa importante per noi, ben oltre i confini della Regione che ha guidato in questi anni. Ci aiuterà anche a scrivere una pagina nuova nel futuro della Puglia accanto alla coalizione progressista che stiamo costruendo e alla candidatura più competitiva che possiamo mettere a disposizione: quella di Antonio Decaro, che ha già dimostrato a Bari le sue grandi doti amministrative". Emiliano però, oltre alla poltrona di assessore, vuole un seggio al Parlamento nel 2027. Nella trattativa pugliese c'è ancora un altro ostacolo: Nichi Vendola. Decaro aveva posto il veto anche sulla candidatura dell'ex governatore. In quest'ultimo caso però il braccio di ferro dovrebbe sbloccarsi a favore di Vendola. L'ex presidente della Regione Puglia sarà capolista di Avs alle regionali in Puglia. Il leader dei Verdi Angelo Bonelli spazza il campo dagli equivoci: Se Emiliano non sarà candidato, questo cambierebbe qualcosa anche per Vendola? "No, è Avs che fa le sue liste" avverte Bonelli. Decaro tenterà fino allo fine di sbarrare la strada a Vendola. Ma per ora il muro di Fratoianni e Vendola appare solido. Sul fronte del centrodestra ancora nessuna schiarita per la scelta dello sfidante di Decaro. Le quotazioni del forzista Mauro D'attis sembra in caduta mentre risalgono le chance del sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato: "Se la coalizione dovesse convergere sul mio nome per sfidare il centrosinistra per il dopo Emiliano direi che ci sono". "Io -dice raggiunto dall'AdnKronos- ragiono da dirigente di partito e militante, non vorrei e non potrei dire di no a una sfida così importante" ma certo, si tratterebbe "di un esito finale, la mia corsa in regione potrebbe concretizzarsi solo se fosse condivisa dal tavolo dei leader nazionali". Tavolo atteso, secondo rumors tra giovedì e venerdì. Con la fumata bianca in Puglia il puzzle nel campo largo è ormai definito. In Campania correrà Roberto Fico, in Puglia c'è l'intesa su Decaro mentre Eugenio Giani, Matteo Ricci e Pasquale Tridico, se la giocheranno in Toscana, Marche e Calabria. I candidati governatori saranno presentati alla Festa dell'Unità il prossimo 5 settembre. Il centrodestra, al contrario, sta definendo gli ultimi dettagli per l'accordo sulle regionali. Campania, Veneto e Puglia restano ancora senza candidato.
In Veneto per il dopo Zaia la Lega non rinuncia alla leadership e vorrebbe puntare su Alberto Stefani. In Campania la palla è nelle mani di Fratelli d'Italia che potrebbe dare il via libera alla candidatura di Mara Carfagna. Accontentando così Maurizio Lupi.