Una vittoria più modesta, ma pur sempre una vittoria. Quattro anni dopo la vittoria a valanga del 2015, quando riportò l'indebolito partito liberale a essere la prima forza politica del Canada, il primo ministro canadese alle urne vince di misura e dovrà formare un governo di minoranza. Lontano dalla maggioranza alla Camera dei comuni con 157 (ne aveva 177) dei 338 seggi, meno dei 170 necessari, per portare avanti la propria linea progressista, Trudeau sarà obbligato a cercare l'alleanza con i piccoli partiti di sinistra, in primis il Nuovo partito democratico guidato da Jagmeet Singh.
«I canadesi hanno respinto la divisione», ha detto il 47enne ai sostenitori riuniti a Montréal, «hanno votato a favore di un programma progressista, di un'azione forte contro il cambiamento climatico. Sarà un governo di tutti». Quasi in contemporanea prendeva la parola il rivale conservatore, Andrew Scheer, ammettendo la sconfitta (con 121 seggi) e congratulandosi con Trudeau. Ma mettendolo anche in guardia, visto che il suo partito ha ottenuto il 34,4% dei voti, contro il 33,1% dei liberali. «La sua leadership è compromessa, il suo tempo al governo finirà presto. E quando quel momento arriverà, i conservatori saranno pronti». Le urne hanno segnato anche un successo del Blocco del Québec. Il leader degli indipendentisti, Yves-François Blanchet, che ha triplicato i voti, si è detto aperto a una collaborazione caso per caso con il governo Trudeau, a condizione che gli interessi del Québec siano tutelati.
A 47 anni, Trudeau non è più il simbolo della gioventù, ruolo che aveva contribuito a portarlo al potere quattro anni fa, sconfiggendo nella sorpresa generale il conservatore Stephen Harper. Hanno 40 anni sia Scheer sia Singh, rivelazione di queste elezioni con 24 seggi per il suo Ndp.
Il leader dei liberali conclude il suo primo mandato indebolito da vari scandali: l'accusa di interferenze politiche in una procedura giudiziaria e la pubblicazione di vecchie immagini in cui era mascherato con il volto dipinto di nero (Blackface). In campagna elettorale, Trudeau ha difeso i suoi successi, economia solida, legalizzazione della cannabis, carbon tax, accoglienza dei rifugiati siriani, accordi di libero scambio con Ue, Usa e Messico.
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