Truffe, mazzette e fondi neri: ecco il dossier dello scandalo

Non badavano a spese, lucravano su tutto, rubavano persino ai terremotati. Così un documento segreto smaschera Blazer e Warner

Truffe, mazzette e fondi neri: ecco il dossier dello scandalo

Un dossier del 2013 già svelava il marcio dell'inchiesta che sta sconvolgendo il calcio internazionale. Da alloggi di lusso alle Bahamas e Miami al buco nero di un centro di eccellenza a Trinidad, fino a tangenti e addirittura soldi spariti per il terremoto di Haiti. Il gatto era Chuck Blazer l'ex segretario generale della Federazione calcistica del Nord, Centro America e Caraibi. Nel 2013 ha accettato «segretamente» una prima condanna e restituito 1,9 milioni di dollari. L'Fbi l'ha usato come «pentito» per scoperchiare il pentolone. La volpe è Jack Warner, ex vice della Fifa, uno dei pezzi grossi finito nell'inchiesta. Per oltre un decennio il gatto e la volpe si coprivano a vicenda accumulando fortune milionarie grazie ai maneggi.

Tutto scritto nero su bianco nelle 144 pagine di un comitato ad hoc nominato dalla Federazione americana per un'inchiesta interna del 18 aprile 2013. A pagina 9 si legge che nei confronti di Warner lo stesso Comitato etico della Fifa aveva scoperto prove «complete, convincenti e schiaccianti» della corruzione per la campagna di Mohamed bin Hamman, che nel 2011 puntava alla presidenza della Federazione internazionale. Il «regno» di Warner nel pallone delle Americhe durato 21 anni, è costellato di «frodi e malversazioni» secondo il dossier. Il caso più eclatante riguarda il Centro di eccellenza per il calcio costruito a Porto di Spagna nel Trinidad Tobago, dove la volpe è diventato parlamentare. La Federazione americana ha speso 25 milioni e 950mila dollari per l'enorme Centro su un terreno che in realtà è proprietà di Warner. Non solo: quasi mezzo milione di dollari arrivati dall'Australia sono finiti nelle tasche di Warner, come altri fondi della Federazione. E ancor peggio, nel 2012, la volpe si sarebbe appropriato «di centinaia di migliaia di dollari dei fondi donati dalla Fifa e dall'Associazione coreana del calcio ad Haiti per il terremoto». Warner è anche accusato di aver fatto cedere i diritti televisivi di vari tornei internazionali di calcio ad una sua società per poi rivenderli lucrandoci. L'inchiesta interna conferma pure che «è rimasto coinvolto in uno scandalo sulla rivendita di un grande numero di biglietti per la Coppa del mondo del 2006 a prezzi gonfiati». Il figlio coinvolto nel giro dei biglietti, attraverso un'agenzia viaggi di famiglia, ha pagato un milione di dollari di multa alla Fifa.

Nel dossier di due anni fa si rivela che «l'Fbi stava indagando su centinaia di migliaia di dollari di versamenti segreti dell'Unione calcistica dei Caraibi, controllati da Warner, su conti offshore alle Bahamas e le isole Cayman di Blazer», il gatto della storia di truffe e mazzette.

L'ex segretario generale per il calcio delle Americhe ne ha combinate di tutte i colori. I soldi della Federazione sono serviti a comprare un Hummer per uso personale e pagare 600 dollari al mese di parcheggio. A New York guidava il veicolo da 48mila dollari la sua fidanzata. Blazer è stato accusato di usare illecitamente i fondi del calcio per «pagare l'affitto del suo appartamento nella Torre Trump a New York», uno degli edifici più costosi della città, «l'acquisto di appartamenti al resort Atlantis alle Bahamas» e rette degli alloggi «in alberghi di lusso a Miami». La scoperta più curiosa riguarda l'utilizzo della sua carta di credito: «Dal 2004 al 2011 i versamenti della Federazione sull'American express corrispondono ad un totale di 29,5 milioni di dollari - si legge nel rapporto - Tre milioni sono stati identificati come spese personali di Blazer». Il gatto non solo rubava i soldi, ma usava la sua carta per lucrare sui punti premio.

Secondo il New York Times l'apice della corruzione scoperta dall'FBI riguarda la volpe, Warner, che nel 2004 volò in Marocco, dove gli venne offerta una tangente di un milione di dollari per l'assegnazione

della Coppa del mondo. Il Sudafrica, nonostante le smentite ufficiali, aveva però un'offerta migliore: 10 milioni di dollari per il gruppo di voti controllati dalla volpe. Nel 2010 la Coppa del mondo si giocò in Sudafrica.

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