
Donald Trump supera il primo ostacolo in Senato per il passaggio della sua agognata legge di spesa. Dopo una maratona notturna a Capitol Hill, i senatori repubblicani hanno superato di misura un passaggio procedurale chiave nella corsa per far avanzare il pacchetto di agevolazioni fiscali, tagli alla spesa e fondi rafforzati per le deportazioni del presidente americano. Il "One Big, beautiful bill", è una proposta estremamente divisiva (quell della lite con allontamento di Elon Musk) che realizzerebbe parti fondamentali dell'agenda interna del tycoon, apportando al contempo tagli massicci ai programmi di assistenza sociale. Trump spera di suggellare la sua eredità con la misura, che estenderebbe i tagli fiscali del primo mandato, in scadenza, con un costo di 4,5 trilioni di dollari e rafforzerebbe la sicurezza dei confini.
I senatori repubblicani, che guardano alle elezioni di medio termine del Congresso del 2026, sono divisi sul pacchetto, che eliminerebbe l'assistenza sanitaria a milioni di cittadini tra i più poveri e aggiungerebbe oltre 3mila miliardi di dollari al debito del Paese. E infatti il risultato, per 51 a 49, è arrivato dopo una sessione tumultuosa con il vicepresidente JD Vance pronto a intervenire se necessario per risolvere il pareggio. Alla fine, due senatori repubblicani si sono uniti a 47 democratici votando "no" all'apertura del dibattito. "Stasera abbiamo assistito a una grande vittoria al Senato con il Great, Big, Beautiful Bill", ha scritto il comandante in capo su Truth, dicendosi "molto orgoglioso del partito repubblicano". "Come presidente - ha proseguito - sono orgoglioso e non vedo l'ora di lavorare con loro per far crescere la nostra economia, ridurre gli sprechi, proteggere i nostri confini, lottare per i nostri militari/veterani, garantire che il nostro sistema Medicaid aiuti chi ne ha veramente bisogno, proteggere il nostro secondo emendamento e molto altro".
The Donald ha fatto pressione sul partito affinché il disegno di legge venisse approvato e consegnato alla sua scrivania, in modo da poterlo firmare entro il 4 luglio, giorno dell'Indipendenza. Ma ora ha ammesso che "non so se avrò la mia legge di spesa sulla scrivania per essere firmata entro il 4 luglio. L'importante è approvarla, anche due, tre, quattro giorni dopo", ha precisato in un'intervista a Fox registrata venerdì (quindi prima del passaggio preliminare al Senato della legge).
Intanto, il tycoon ha annunciato di aver trovato un acquirente statunitense per l'acquisto di TikTok e che l'operazione potrebbe concludersi a breve con la benedizione del presidente Xi Jinping. I 170 milioni di utenti americani del social possono tirare un sospiro di sollievo. "Abbiamo un acquirente", ha detto a Fox senza comunicare il nome dell'azienda che dovrebbe rilevare la app dalla cinese Bytedance, evitandone così il bando negli Stati Uniti.
Dal suo ritorno alla Casa Bianca The Donald non ha mai nascosto il suo sostegno a TikTok, tanto da invitare all'insediamento il ceo Chew Shou Zi e ha sempre assicurato che l'avrebbe salvata, prorogando più volte la scadenza per la vendita. Tra i papabili per il mega acquisto ci sono i giganti Meta, Microsoft, Oracle e Walmart, che in passato hanno espresso interesse, ma anche Amazon ed Elon Musk sono dati tra i possibili candidati.