Donald Trump inaugura una nuova era nei rapporti tra Usa e Arabia Saudita. Il presidente americano ha celebrato l'amicizia con Riad onorando il principe ereditario Mohammed bin Salman - dopo l'incontro nello Studio Ovale - con una cena di gala e designando il suo paese come il "maggior alleato" degli Stati Uniti non membro della Nato. "Sono lieto di annunciare che porteremo la nostra cooperazione militare a livelli ancora più elevati", ha sottolineato il tycoon annunciando la designazione, che solo altri 19 paesi hanno ricevuto prima di Riad. "Bin Salman è diventato un vero partner per la pace, per la prosperità dei nostri paesi e del mondo, e per la pace in Medio Oriente, il che è stata una grande conquista per entrambi", ha proseguito. "Il vantaggio principale di questo viaggio è il fatto che Mbs abbia dimostrato di essere parte integrante delle relazioni tra Usa e Arabia Saudita ancora prima di diventare re", ha spiegato Andrew Leber, ricercatore del Carnegie Middle East Program. E la visita è stata la prima del principe negli Usa da quando l'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi nel 2018 per mano di agenti sauditi ha suscitato indignazione globale. Alla cena di gala da cento persone alla Casa Bianca in onore di bin Salman erano presenti anche l'ex first Buddy Elon Musk e il calciatore Cristiano Ronaldo, il nuovo presidente della Paramount David Ellison, il presidente della Fifa Gianni Infantino e l'amministratore delegato di Apple, e Tim Cook. "Sapete, mio figlio è un grande fan di Ronaldo", ha detto il tycoon nel suo discorso, aggiungendo che il 19enne Barron ha avuto modo di incontrare il leggendario giocatore, diventato il volto della Saudi Pro League, il campionato nazionale dell'Arabia Saudita che negli ultimi anni ha investito miliardi di dollari per attrarre alcuni dei calciatori più famosi al mondo.
Ma la serata ha visto anche il clamoroso ritorno al 1600 di Pennsylvania Avenue del patron di Tesla, X e SpaceX, a dimostrazione che la frattura tra il comandante in capo e l'uomo più ricco del mondo si è ricomposta dopo il loro acceso divorzio pubblico. I due si erano già visti fugacemente in Arizona per il funerale dell'attivista conservatore Charlie Kirk in settembre, ma martedì ci sono stati segnali di una ritrovata sintonia: all'arrivo degli ospiti, le telecamere hanno colto Trump che salutava Musk con un rapido tocco sul braccio mentre passava tra i presenti, un gesto a cui il miliardario sudafricano ha risposto con un sguardo compiaciuto.
I media sauditi, intanto, hanno esultato per il "rispetto" mostrato nei confronti del principe ereditario: "Cooperazione nucleare, esplorazione spaziale, intelligenza artificiale e tecnologie avanzate sono ora sul tavolo. Non si tratta solo di un miglioramento bilaterale, ma di un salto strategico", ha scritto Arab News. Washington e Riad hanno firmato un accordo sull'energia nucleare civile, "creando la base giuridica per una cooperazione multimiliardaria per diversi decenni, condotta in conformità con rigorose norme di non proliferazione", come ha sottolineato la Casa Bianca.
Inoltre, Trump ha approvato un'importante intesa per la vendita di armi, che include future consegne di F-35, i jet da combattimento americani di tecnologia avanzata. E ieri, in occasione del forum economico Usa-Arabia Saudita, ha annunciato l'immediata firma di "accordi e vendite per 270 miliardi tra decine di aziende" dei due paesi.