Trump tra migranti e sanità. Ma torna l'ombra shutdown

Oggi il discorso sullo stato dell'Unione, il presidente attacca i dem e non esclude una nuova "paralisi"

Trump tra migranti e sanità. Ma torna l'ombra shutdown

New York Si scaldano gli animi negli Usa in vista dell'atteso discorso di Donald Trump sullo stato dell'Unione. E ancora una volta, al centro del dibattito, c'è la questione dell'immigrazione. Secondo le anticipazioni dei consiglieri della Casa Bianca, questa sera, davanti al Congresso in seduta comune, il presidente americano illustrerà un percorso «visionario» per il Paese lanciando un appello a «guarire vecchie ferite, superare le divisioni e costruire nuove coalizioni». Chiederà a Capitol Hill di lavorare con lui su infrastrutture e assistenza sanitaria, riaffermando la sua strategia sull'immigrazione, la questione commerciale con la Cina, e un intervento attivo negli sconvolgimenti politici in Venezuela.

A fronte dell'approccio bipartisan presentato da Pennsylvania Avenue, tuttavia, Trump torna ad attaccare duramente gli avversari democratici. «Con le carovane in marcia attraverso il Messico verso il nostro Paese, i repubblicani devono essere pronti a fare tutto ciò che è necessario per una forte sicurezza al confine. I democratici non fanno nulla», tuona il Commander in Chief su Twitter. «Se non c'è il muro non c'è sicurezza - continua - Traffico di esseri umani, droga e criminali». Parole che tornano ad alimentare lo scontro sull'agognato muro che The Donald vuole costruire al confine meridionale, con il rischio di un nuovo shutdown. D'altronde è lo stesso Trump a non escludere la possibilità di un'altra paralisi governativa senza un accordo sulla sicurezza al termine delle tre settimane per cui è stato deciso lo stanziamento delle risorse necessarie a tenere aperte le attività federali. «Vedremo cosa accade il 15 febbraio», tutte le opzioni sono sul tavolo, l'emergenza nazionale o altro, dice in un'intervista alla Cbs. «C'è bisogno del muro», prosegue, e «lo costruiremo, in un modo o nell'altro»: «Non credo che i dem vogliano la sicurezza delle frontiere».

La sicurezza al confine rimane centrale in vista del discorso sullo stato dell'Unione, e come sottolinea il Wall Street Journal, a dimostrarlo è anche la lista degli ospiti invitati dai rispettivi schieramenti. I repubblicani hanno chiamato membri delle forze dell'ordine, inclusi agenti che lavorano alla frontiera con il Messico. E ci saranno pure i genitori di un ragazzo di 22 anni del Tennessee ucciso in un incidente stradale da un clandestino. I democratici, invece, hanno invitato rifugiati e immigrati, tra cui due donne che hanno lavorato per il golf club del tycoon a Bedminster, in New Jersey, mentre si trovavano negli Usa illegalmente. Sono Victorina Morales, immigrata clandestina proveniente dal Guatemala, e Sandra Diaz, originaria della Costa Rica.

«È la prova vivente che il presidente non potrebbe avere più torto, sia moralmente che materialmente, quando demonizza coloro che vengono in America in cerca di una vita migliore», sottolinea il deputato dem della California Jimmy Gomez, che ha voluto Diaz. La donna, ora residente legale negli Usa, ha lavorato come colf al Trump National Golf Club di Bedminster dal 2010 al 2013, quando era senza documenti. «Apparentemente la Trump Organisation non ha avuto problemi nell'assumere illegali come Sandra per servire a tavola e rifare i letti - continua il deputato - Ma trattare queste persone laboriose con dignità è chiaramente troppo».

Per la tradizionale replica

all'intervento del presidente i democratici hanno scelto Stacey Abrams, la candidata afroamericana che a novembre ha perso le elezioni per diventare governatore della Georgia, considerata uno degli astri nascenti dell'Asinello.

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