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Trump prepara lo sgarbo "Inaugurazione? Non vado"

Salterà il passaggio di consegne. Prima grande show al confine con il Messico sui suoi successi

Trump prepara lo sgarbo "Inaugurazione? Non vado"

I colpi di coda di Donald Trump in uscita dalla Casa Bianca preoccupano e potrebbero riservare ulteriori sorprese. La presidente del Congresso, Nancy Pelosi, ha parlato con il generale Mark A. Milley, capo di Stato maggiore congiunto delle forze armate Usa, per impedire a Trump l'utilizzo della valigetta nucleare. Si è discusso «delle precauzioni disponibili ad impedire a un presidente instabile di avviare ostilità militari o accedere ai codici di lancio ordinando un attacco nucleare», ha spiegato Pelosi.

Ieri il presidente in carica ha annunciato con un tweet: «Non parteciperò all'inaugurazione del 20 gennaio» ovvero all'insediamento del nuovo inquilino della Casa Bianca, Joe Biden. Un ulteriore strappo dopo i toni concilianti utilizzati in un messaggio di ieri mattina. Trump condannava senza mezzi termini le violenze nell'assalto al Campidoglio costate la vita a un agente di polizia e quattro rivoltosi. E garantiva una «transizione pacifica» con l'amministrazione Biden.

Poche ore dopo, però, Trump è ripartito all'attacco con l'ennesimo tweet: «I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me avranno una voce gigante nel futuro». Il primo colpo di coda del presidente uscente è continuare a galvanizzare il popolo Maga, acronimo dello slogan sull'America che deve ridiventare grande. Il discusso inquilino della Casa Bianca vorrebbe recarsi al confine con il Messico, davanti al muro anti-clandestini, per un grande spot sui «successi» della presidenza. E rilascerà un'ultima intervista da comandante in capo senza peli sulla lingua.

Sui social gruppi estremisti pro-Trump, galvanizzati dall'irruzione in Campidoglio, incitano ad attaccare le assemblee dei singoli Stati e a tornare a Washington il 19 gennaio, 24 ore prima dell'insediamento del nuovo presidente.

L'obiettivo a breve termine è oscurare il giuramento di Biden. La capitale sarà blindata e in stato di emergenza dopo l'assalto al Congresso. Non ci sarà una gran folla sia per evitare disordini sia che per la pandemia. Proprio sulla scalinata del Campidoglio il cordone di sicurezza sarà affidato al Secret service. Il giuramento verrà protetto anche da 6.200 uomini della Guardia nazionale. «Vi potete immaginare un giuramento con una sicurezza ai livelli di Fort Knox - ha fatto sapere una fonte vicina a Biden - con solo le persone che devono essere presenti».

Occasione ghiotta per Trump di organizzare un altro colpo a sorpresa con i suoi sostenitori forte dell'appoggio del 30 per cento di elettori repubblicani che non condannano, secondo i sondaggi, l'assalto a Capitol Hill. Per evitare incriminazioni l'ex imprenditore vorrebbe «graziarsi» da solo, ma nessun presidente Usa l'ha mai fatto prima. Per ora è stato spiccato un mandato di cattura per Trump, ma da un magistrato iracheno per l'uccisione lo scorso gennaio a Baghdad del generale iraniano Qassim Soleimani, su ordine della Casa Bianca.

Altri colpi di coda potrebbero riguardare proprio lo scenario internazionale. Cinque giorni prima del passaggio di potere con Biden, l'ambasciatrice americana all'Onu, Kelly Craft, si recherà a Taiwan. La Cina, che non riconosce l'isola ribelle ha subito avvisato gli Usa: «Non giocate con il fuoco». Israele ripete da giorni che Teheran ha superato la linea rossa del 20 per cento di arricchimento dell'uranio. Lo stato ebraico potrebbe bombardare i siti iraniani e gli Usa verrebbero coinvolti nel conflitto.

Una «patata bollente» che Trump lascerebbe in eredità a Biden.

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