La Russia ha cominciato a spostare truppe in Bielorussia per esercitazioni militari congiunte, una mossa che aumenta i timori in Occidente che Mosca si stia preparando per un'invasione. Le esercitazioni, battezzate «Determinazione Alleata», cominceranno a febbraio, ha fatto sapere Minsk e si terranno - riferisce l'agenzia Reuters - vicino al confine occidentale bielorusso, i confini polacchi e lituani e il fianco meridionale alla frontiera con l'Ucraina. «Fateci sapere la data esatta, comunicatecela, in modo che non ci rimproverino che schieriamo le truppe all'improvviso», ha detto il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, al titolare della Difesa, Viktor Jrenin. Le manovre militari congiunte si terranno mentre la Russia ammassa forze militari anche lungo il confine orientale dell'Ucraina, movimenti che vengono attentamente monitorati dalle intelligence occidentali nel timore che possano essere il prodromo di un'invasione.
«Ci troviamo in una fase in cui la Russia può lanciare un attacco contro l'Ucraina in qualsiasi momento. È una situazione estremamente pericolosa», ha affermato la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki. «Nessuna opzione è esclusa» in risposta a una eventuale aggressione, ha aggiunto. E se si fosse davvero un attacco, il cancelliere tedesco Olaf Scholz fa riferimento al gasdotto Nord Stream e parli di «costi alti» in caso di invasione «e che tutto andrebbe discusso».
Per questo si vedranno venerdì a Ginevra, nel tentativo di trovare una «via d'uscita diplomatica» che fin qui non si avvicina ancora, il
segretario di Stato americano Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov. Anche secondo il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, «c'è un pericolo reale di nuovi conflitti militari in Europa».
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