Tsipras abbaia ma morde poco Atene pronta a cedere all'Europa

Il premier chiederà oggi di estendere di sei mesi il prestito da 240 miliardi Ma lasciando fuori il Memorandum firmato con la Troika Ue-Bce-Fmi

Tsipras abbaia ma morde poco Atene pronta a cedere all'Europa

Sei mesi di proroga dei finanziamenti: è quanto il governo Tsipras chiederà oggi in una lettera a Jeroen Dijsselbloem, presidente dell'Eurogruppo, nella speranza di concludere un accordo che non includerebbe tuttavia l'intero programma di assistenza finanziaria.

La richiesta di estensione di Atene ricalcherà, secondo quanto riportato ieri sera da alcune fonti, il documento presentato al ministro delle Finanze, Yanis Varoufakis dal commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici. La proposta verrà valutata a Bruxelles e, se verrà ritenuta appropriata, il presidente dell'Eurogruppo convocherà per venerdì prossimo una riunione straordinaria dei ministri delle Finanze dell'area euro.

Secondo le stesse fonti, Atene non cerca lo scontro con l'Europa e intende venire incontro alle richieste di Bruxelles. Un atteggiamento apparentemente più conciliante dopo che fino al pomeriggio di ieri i toni erano stati ben diversi. «Per noi il vecchio piano di risparmi è morto - aveva dichiarato il premier ellenico a Stern -. La proposta di prorogarlo di sei mesi è un paradosso. Chi concepisce tali idee spreca il suo tempo». E ancora più dure erano state le parole di un portavoce del governo greco, secondo cui la Grecia non firmerà un'estensione del programma di aiuti «nemmeno con una pistola puntata alla testa». Nessuna dichiarazione ufficiale ha confermato la volontà di chiedere una proroga di sei mesi. Varoufakis si è limitato a descrivere le trattative sul rifinanziamento del debito greco come «vivaci», aggiungendo di aspettarsi un testo che «renda tutti felici».

Impossibile sapere cosa abbia determinato il «cambio di passo» da parte di Tsipras, che in serata ha avuto un colloquio telefonico con Matteo Renzi alla presenza, nell'ufficio del premier a Palazzo Chigi, del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. In ogni caso, Bruxelles ha ribadito ancora una volta che non esiste un «Piano B» nel caso in cui la Grecia non si decida, nei prossimi giorni, a chiedere l'estensione dell'attuale programma di aiuti finanziari. È insomma una corsa contro il tempo. Oggi a Francoforte il Consiglio dei governatori Bce si riunirà per decidere se continuare il piano di emergenza per l'assistenza di liquidità per finanziare le banche greche portato nei giorni scorsi a 65 miliardi. L'attesa è che la Bce lo confermi, per ora. Dijsselbloem ha indicato lunedì che ci sono due giorni di tempo, aleggia una riunione possibile dell'Eurogruppo venerdì, per cui i giorni in realtà sono tre. Ma si vocifera che sarebbe possibile anche riunire i ministri all'inizio della prossima settimana. Il calendario dell'ultimatum è abbastanza ballerino.

Il 28 febbraio scade il programma di assistenza: una soluzione va trovata prima perchè nel caso di correzione del programma, cioè della sua estensione a condizioni diverse, in quattro Paesi devono pronunciarsi i parlamenti nazionali: Germania, Finlandia, Estonia e Olanda.

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