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Tutte le piroette del M5S sulla corsa per il Quirinale

I 5 Stelle hanno poche idee ma molto confuse: prima una donna al Colle, poi il dietrofront su Draghi e infine il Mattarella bis

Tutte le piroette del M5S sulla corsa per il Quirinale

Non è di certo una novità e ormai non sorprendono più i continui cambi di rotta del Movimento 5 Stelle. I grillini stanno dando grande prova in un'esibizione pirotecnica di piroette anche nella corsa per il Quirinale, per cui per ogni partito è necessario serrare i ranghi e presentarsi compatto all'appuntamento. Una condizione imprescindibile per tutti gli schieramenti, soprattutto per quello di maggioranza relativa. Ma evidentemente il M5S non ha ben chiaro come ci si debba far trovare pronti all'elezione del capo dello Stato, visto che nel giro di poche settimane hanno già fatto infinite giravolte.

Una candidatura femminile

La prima ipotesi circolata era quella di candidare una figura femminile, ma di nomi non ne sono mai stati fatti. Nessuna indicazione precisa, nessuna caratteristica particolare e zero idee chiare. Solamente qualche giornale ha provato a ipotizzare una serie di nomi: si parla di Paola Severino, Marta Cartabia, Letizia Moratti e Maria Elisabetta Alberti Casellati.

Sono bastate poche indiscrezioni giornalistiche per agitare il Movimento, con diversi eletti che non si dicono disposti a sostenere eventuali candidature dei profili sopracitati. "In alcuni articoli ho letto anche nomi che non credo siano votabili per il Movimento", ha lamentato l'ex ministro Vincenzo Spadafora. La quota rosa sta vacillando sempre più ed è finita per indebolirsi con il passare dei giorni.

Il dietrofront su Draghi

Un cambio di atteggiamento, come ricorda ilCorriere, si registra anche nei confronti della carta Mario Draghi. Dopo la conferenza stampa di fine anno del premier, pure i 5 Stelle si erano accodati al coro di voci che chiedono stabilità e continuità del governo. Avevano palesato l'auspicio che il presidente del Consiglio "continui una guida capace di tenere insieme una maggioranza larga e composita, per non lasciare i cittadini e le istituzioni in condizioni di 'vacatio'".

Una posizione che sembrava escludere il trasferimento di Draghi al Quirinale, ma sono bastati pochi giorni per l'ennesimo dietrofront. Nelle ultime ore dai vertici del Movimento 5 Stelle chiariscono che non c'è "alcun pregiudizio o veto" su nessuno e tanto meno sul premier. E viene fatta una precisazione: "Diffidiamo chiunque dall'usare il M5S per sbarrare la strada a candidati non graditi ad altri".

Il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli è uscito allo scoperto e non ha bocciato l'opzione Draghi: "Abbiamo sempre detto che non abbiamo preclusioni per Draghi, che sicuramente rientra tra le personalità di alto profilo". Ma non ha nascosto i timori legati a un quadro di incertezza che metterebbe di fatto a rischio la tenuta del governo: "Una tale mossa comprometterebbe la continuità di governo in una fase cruciale. C'è il rischio concreto che tutto possa precipitare in una crisi al buio".

Il Mattarella bis

Ora l'ultima ipotesi spuntata è quella di un Mattarella bis, che è stata sollevata da molti senatori nel corso di una videoconferenza. Su questo fronte si è espresso favorevolmente Danilo Toninelli: "Questa è l'unica ipotesi che ci può permettere di eleggere un presidente alla prima votazione senza bloccare Parlamento e governo. Penso che il Mattarella bis oggi sia la soluzione migliore per tutti. Per il Parlamento, il governo, e per tutti gli italiani".

Una mossa che però ha creato il caos nel gruppo dei 5 Stelle, spaccato sulla possibilità di rieleggere l'attuale presidente della Repubblica. Nelle chat vengono affidati mal di pancia e irritazioni per le ultime uscite pubbliche. "Siamo in autogestione?", è la domanda ironica e seccata che l'Adnkronos attribuisce a Paola Taverna.

Un'altra fonte parlamentare rivela al Corriere della Sera lo sconcerto totale: "Manca solo l'apertura a Berlusconi, del resto Conte ha già detto che ha fatto cose positive".

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