Tweet razzista sul royal baby, Bbc lo licenzia

Posta la foto di una scimmia e dice: era uno scherzo sui ricchi. Ma le scuse non bastano

Tweet razzista sul royal baby, Bbc lo licenzia

Per un rampollo di Casa reale che nasce c'è uno storico conduttore radiofonico che «finisce sotto un autobus» (parole sue). Danny Baker, 61 anni, voce e anima di Bbc Radio 5 Live, si è giocato quarant'anni di carriera, licenziato in tronco, per un tweet considerato razzista nei confronti dell'ultimo arrivato dei Windsor. Appena poche ore dopo la presentazione al mondo del bebè di Meghan e Harry, Archie Harrison Mountbatten-Windsor, ottavo nipote della regina Elisabetta II, la storica voce della Bbc ha postato su Twitter la foto di una coppia che tiene per mano una scimmia. «Il royal baby lascia l'ospedale», scrive Baker, in un messaggio che molti leggono come un riferimento smaccatamente esplicito e denigratorio sulle origini africane della mamma, la duchessa di Sussex Meghan, figlia di un afroamericana, e sposa birazziale, metà bianca e metà nera, approdata alla Corte britannica. Baker non lascia passare nemmeno 24 ore e cancella il messaggio già mercoledì. «Scusate, la mia gag del piccolino in abiti snob ha agitato qualcuno.

Mai successo perché, be', il cervello non è ancora in pappa». Poi le scuse, che suonano però come una giustificazione. Baker sostiene di aver scherzato sulla classe sociale del bimbo, sui ricconi, e che non gli sia passato lontanamente per la mente un attacco di stampo razzista. In secondo tweet aggiunge: «Ancora scuse sincere per la stupida foto-gag. Doveva essere uno scherzo sui reali e gli animali da circo in abiti snob ma è stato interpretato come una faccenda di scimmie e razza».

L'ha letta proprio così la Bbc, che giovedì ha licenziato il conduttore dopo una telefonata tempestosa (Baker ha raccontato di aver mandato a quel Paese i suoi superiori). La tv di Stato ha spiegato in questo modo le sue ragioni: «C'è stato un serio errore di giudizio che va contro i valori che noi vogliamo esprimere. Danny è un brillante conduttore ma non presenterà più un programma settimanale per noi». Fine della vicenda? No, nel senso che nel frattempo nel mondo dello spettacolo e del giornalismo, tra i conduttori tv e radio, e sui social, si è scatenato il putiferio. C'è chi parla di eccessi di politically correct, accusa dell'impossibilità di ridere del rampollo reale, punta il dito sulla Bbc per la sua parzialità, visto che in passato non licenziò la star di The Apprentice, Alan Sugar, che aveva paragonato la squadra di calcio del Senegal agli ambulanti delle spiagge spagnole. E c'è chi invece trova quella di Baker una scusa ridicola per coprire un razzismo inaccettabile e dilagante. Da quando è entrata nella Casa reale, Meghan è oggetto di commenti offensivi sulle sue origini.

Nel 2016 Harry riferì in un comunicato di non voler accettare la «tempesta» sulla sua allora fidanzata, oggetto di un'onda di abusi, molestie, sessismo e razzismo sui social

media. Attacchi che non si sono fermati in questi tre anni. Tanto che la Casa reale ha fissato regole di «rispetto e gentilezza» per gli utenti dei social e, nei casi più gravi, prevede azioni legali e denunce alla polizia.

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