Una sentenza che anticipa una legge tanto promessa quanto finora congelata. Diciotto anni e quattro mesi di carcere per avere provocato la morte di quattro Ragazzi francesi (un quinto rimase ferito) guidando da ubriaco contromano in autostrada. La Corte d'appello di Torino non ha avuto bisogno della nuova legge sull'omicidio stradale - peraltro non ancora in vigore - per punire Ilir Beti, albanese, processato per un incidente avvenuto il 13 agosto 2011 sulla A26 nel territorio di Ovada (Alessandria).La sentenza è arrivata della Corte d'Assise d'Appello di Torino. Una decisione sorprendente dopo che, lo scorso marzo, la Cassazione aveva annullato la sentenza precedente in cui l'albanese era stato condannato a 21 anni), disponendo il rinvio in Corte d'Assise d'Appello e contestando non più il reato di omicidio volontario ma quello colposo. L'accusa, avanzata dalla procura generale che aveva chiesto una pena a 14 anni e 8 mesi, è stata però «superata» dalla Corte. I parenti delle vittime, presenti al processo, hanno accolto la decisione dei giudici torinesi con lacrime e applausi. «Ringraziamo la giustizia italiana, anche se quattro anni per arrivare a una decisione sono una sofferenza che si aggiunge ad altra sofferenza», ha commentato la madre di uno dei ragazzi morti. E un plauso alla sentenza arriva anche dall'associazione sostenitori Polstrada.
«Quando entrerà in vigore la nuova legge sull'omicidio stradale- dice il presidente Giordano Biserni- questo rimbalzo di vedute sarà superato e la condanna fino a 18 anni sarà sacramentata dalla norma». Il caso giudiziario esplora il confine che separa la «colpa cosciente» dal «dolo eventuale». E di sicuro sarà portato nuovamente al vaglio della Cassazione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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