Uccide il padre a fucilate a Natale L'ingegnere non risponde al pm

Ascoltati parenti e amici per ricostruire i motivi della lite

Uccide il padre a fucilate a Natale L'ingegnere non risponde al pm

Si è barricato dietro al silenzio Cesare Vitale, l'ingegnere di trentacinque anni, che ha ucciso il padre durante il pranzo di Natale a Rossano, nel Cosentino. L'uomo ieri non ha risposto alle domande del magistrato e non ha spiegato cosa lo ha spinto due giorni fa ad imbrecciare un fucile, regolarmente denunciato, e a fare fuoco due volte contro Giuseppe, detto Tonino, sessantaquattro anni, stimato cancelliere del tribunale, uccidendolo sul colpo. Il porto d'armi al trentacinquenne, appassionato cacciatore, era stato rinnovato solo qualche giorno fa.

La procura di Castrovillari ha già posto sotto sequestro le abitazioni dei due uomini, che si trovano nello stesso stabile, nel centro storico del paese e gli uomini della polizia in queste ore stanno continuando ad ascoltare parenti, vicini di casa della vittima e chiunque possa aiutarli a ricostruire quanto è avvenuto. Il mistero ruota infatti attorno al motivo della lite e gli investigatori cercano di capire se la rabbia sia esplosa all'improvviso o se tra padre e figlio ci fossero dissidi covati da tempo e questa è l'ipotesi accreditata al momento.

Il trentacinquenne, che viveva da solo, al momento dell'arresto non ha opposto resistenza e ha affidato l'incarico all'avvocato Francesco Nicoletti, penalista del foro di Castrovillari. All'indagato, sotto choc, è stato intanto notificato un fermo di indiziato di delitto e si attende nelle prossime ore la fissazione dell'udienza. In quella sede l'ingegnere dovrà comparire dinanzi al Gip del Tribunale di Castrovillari, alla presenza del proprio difensore di fiducia, per essere sottoposto a interrogatorio di garanzia.

In attesa dei funerali di Tonino, c'è sgomento tra gli abitanti del quartiere, dove la famiglia Vitale era

particolarmente conosciuta e apprezzata. «Persone assolutamente normalissime - è il coro unanime dei vicini - padre e figlio erano sempre gentili e sorridenti e non avevano mai fatto parlare di loro prima della tragedia».

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