La Commissione Ue ha bocciato la Nota di aggiornamento del Def (Nadef) e ha chiesto al governo di riscrivere tutto presentando una legge di Bilancio morigerata. I nuovi obiettivi di bilancio (deficit/Pil strutturale all'1,7% nel triennio 2019-2021) costituiscano «una deviazione significativa» dal percorso di aggiustamento raccomandato all'Italia e questo «è una fonte di grave preoccupazione», scrivono il vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, nella risposta al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, smentito poco dopo aver affermato che «le preoccupazioni di Ue e Bce non sono fondate». Dombrovskis e Moscovici hanno chiesto che la legge di Bilancio, da presentare entro il 15 ottobre, sia «conforme alle regole».
La Nadef, infatti, preannuncia una manovra «straordinaria» in grado di sfasciare i conti pur facendo crescere la pressione fiscale. Considerando lo scenario del 2019, le entrate correnti (imposte + contributi sociali) sono stimate in crescita di 25 miliardi a 840,6 miliardi, il 3% in più rispetto a quanto atteso nel 2018, cioè il doppio della crescita preventivata (+1,5% il Pil atteso). Il Tesoro stesso è costretto ad ammetterlo nella Nota: «Al netto del bonus 80 euro, la pressione fiscale è vista salire dal 41,3% del 2018 al 41,6% nel 2021».
A fronte della stangata si assisterà a una crescita delle spese che nel 2019 sfonderanno gli 800 miliardi crescendo un po' più del Pil (+1,7%) trainate dalle prestazioni sociali (+2,3% a 275 miliardi). D'altronde, il contratto di governo apre a una manovra di entità compresa tra i 36 e i 40 miliardi tra i quali spiccano il sussidio pentastellato (10 miliardi), «quota 100» per le pensioni (7 miliardi) e disinnesco delle clausole Iva (12,4 miliardi).
Molti dubbi, inoltre, suscita la spesa di 1,6 miliardi per i maggiori interessi sul debito che paiono sottostimati visto lo spread. Difficile, inoltre, che si riescano a ottenere i 5 miliardi promessi l'anno prossimo dalle privatizzazioni. Le coperture saranno garantite da «tagli alle spese dei ministeri e altre revisioni di spesa per circa lo 0,2% del Pil» (3,4 miliardi), afferma la Nadef. Solo scandagliando il documento si può intravedere la mazzata.
«Ulteriori aumenti di gettito arriveranno da modifiche di regimi agevolativi, detrazioni fiscali e acconti. Sarà introdotta la trasmissione elettronica degli scontrini e si interverrà sulle tasse ambientali». Più anticipi di tasse, meno sconti fiscali e più Grande Fratello fiscale.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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