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Gli ultrà dell'accoglienza attaccano: "Abrogate subito i dl Sicurezza"

Ai fan dei porti aperti non bastano le modifiche del governo. Strada: "Via quelle leggi fasciste". E Bartolo: "Le politiche di Salvini sono un abuso"

Gli ultrà dell'accoglienza attaccano: "Abrogate subito i dl Sicurezza"

"Io ritengo che i decreti Sicurezza di Salvini siano delle leggi fasciste. Mi sarei aspettato da un governo civile semplicemente che li abrogassero in un attimo, invece di cercare di fargli il lifting". Così Gino Strada è tornato ad attaccare Matteo Salvini. Ai microfoni di Circo Massimo, il fondatore di Emergency si è scagliato però anche contro i giallorossi che stanno temporeggiando sulla riforma per smantellare il cavallo di battaglia della Lega.

"Le mafie non c'entrano niente con i decreti sicurezza - ha continuato Strada -. Ma questo è tipico della diarrea verbale della destra populista. C'è una logica fascista e razzista non soltanto nell'opposizione ma anche nel governo. La logica che sta dietro a 'Prima gli italiani' è la stessa che sta dietro 'America first' e che stava dietro 'Deutschland uber alles'". Nel suo attacco, il fondatore della Ong ha usato parole molto dure contro Salvini e la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni: "La differenza tra Meloni e Salvini? Anche tra i gerarchi nazisti c'era discussione fra chi rappresentava meglio la destra. Ho paura che, di fronte a un'assenza totale dell'opposizione, questa destra possa continuare a fare presa. La nostra società è a rischio".

Non solo destra. Strada ha infatti attaccato anche il Pd. "È in parte succube, in parte ne condividono la struttura e l'architettura, in parte è imbelle, non in grado di rappresentare un'opposizione a questa ventata di razzismo e fascismo. Quello è il guaio". Il fondatore di Emergency ha poi spiegato che "i residuati della sinistra" non sono in grado di dare delle risposte: "Non hanno le palle per fare quello che andrebbe fatto in due minuti cioè abrogare i decreti Salvini".

Dure accuse che non risparmiano nessuno e che sono destinate a creare non poche polemiche. "Non chiamerei quel pateracchio lì sinistra, è un'accozzaglia senza idee e senza morale", ha continuato rivolgendosi poi anche al ministro dell'interno Luciana Lamorgese: "Qualcosa è cambiato nei toni, ma se stiamo a vedere i toni quando la gente sta morendo... è pesante la cosa". Infine, dai microfoni di Circo Massimo, Gino Strada ha lanciato l'allarme: "Ho paura che di fronte a un'assenza totale dell'opposizione questa destra possa continuare a fare presa. La nostra società è a rischio".

Contro i decreti Sicurezza di Salvini anche Pietro Bartolo. "I porti chiusi non ci sono mai stati se non per le Ong, per le motovedette, per la Diciotti, la Gregoretti… come se tutti i cattivi salissero su quelle navi - ha tuonato il medico di Lampedusa, ora eurodeputato, a Repubblica -. Ma i terroristi difficilmente arrivano con i gommoni e i barconi perché non hanno intenzione di morire prima di fare il danno. E poi su quelle navi c'erano molti bambini: terroristi anche loro? Le politiche di Salvini sono state un abuso".

"Ci facciamo vanto del calo degli arrivi, ma chi non parte è detenuto nei campi libici che sono lager - ha concluso Bartolo -. Dobbiamo evacuare quei campi attraverso corridoi umanitari; agire in Africa con la cooperazione.

Non ci sono flussi, ci sono donne, uomini, bambini".

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