Uomo in bici trascinato e ucciso da un camion. In città è il quarto ciclista travolto in sei mesi

Non si possono neanche più chiamare "incidenti"

Uomo in bici trascinato e ucciso da un camion. In città è il quarto ciclista travolto in sei mesi
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Non si possono neanche più chiamare «incidenti». L'incidente è un avvenimento inatteso, che rompe il corso regolare degli eventi. Invece, a Milano, di regolare ora ci sono le biciclette travolte dai camion, 4 ciclisti uccisi in 6 mesi, significa quasi uno ogni 30 giorni. E se si aggiungono i pedoni, i monopattini, chiamarla una strage non è un'esagerazione: 8 gli incidenti mortali in tre mesi. Ieri l'ultimo tragico evento. Periferia milanese, via Comasina, angolo via Novate. Semaforo; il camion e la bici sono affiancate. La bici è a destra, invisibile per il mezzo pesante che svolta e la aggancia trascinandola per 300 metri. Il ciclista Li Tianjiao, 55 anni di origine cinese, residente a Cormano è stato trasportato all'ospedale, ma per lui non c'è stato niente da fare. Il conducente del mezzo pesante, un italiano di 55 anni, risultato negativo ai test per alcol e droga, rischia un'accusa di omicidio stradale. Colpa dell'«angolo cieco», certo, quello che è diventato oggetto appena qualche giorno fa di un ordine del giorno firmato dal Comune per regolamentare l'ingresso dei camion in città. Una mozione che obbligherebbe i camion a circolare soltanto tra le 22 e le 6 del mattino o durante tutto il giorno ma solo se dotati dei sensori per rendere la vista all'angolo cieco. Ma colpa anche di un traffico che non riesce a far convivere biciclette, pedoni, auto e camion. Solo due settimana fa, stessa identica dinamica, questa volta in pieno centro. Il 20 aprile, Cristina Scozia, 39 anni e mamma di una bimba di 6 anni, era stata travolta e uccisa da una betoniera mentre andava in bici. Prima di lei, a febbraio, era toccato a Veronica Francesca D'Incà, 38 anni, stretta e uccisa da un camion in piazzale Loreto. Prima ancora, a novembre, a perdere la vita era stata Silvia Salvarani, trascinata da una betoniera sui Bastioni di Porta Nuova. Anche lei era in bici.

«Adesso tocca al Sindaco alla Giunta» chiede la rete civica «Sai che puoi» di cui fanno parte tra le altre anche Legmabiente e Ciclobby. «Con l'adozione urgente di una delibera formale» e predisporre «un piano d'emergenza per rendere tutte le strade di Milano più sicure entro il 1 luglio».

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