Il tema delle pensioni torna a infuocare il governo. I partiti che compongono la maggioranza sono nettamente divisi sulla strada da percorrere in vista della scadenza a fine anno di quota 100: da una parte la Lega chiede di proseguire ancora sulla strada tracciata dall'ex esecutivo gialloverde; dall'altra il Partito democratico e Italia Viva spingono per porre fine a quella che viene considerata una "misura propagandistica". E così i toni si prospettano duri, con il premier Mario Draghi che sarà chiamato a fare sintesi per trovare un punto comune tra le varie sensibilità.
Il piano di Salvini
Intanto da Matteo Salvini è arrivata una proposta che può essere così riassunta: utilizzare i fondi destinati al reddito di cittadinanza per consentire a quota 100 di avere vita anche nel 2022. "Prendiamo i soldi utilizzati male dal reddito di cittadinanza e mettiamoli sulle pensioni, serve un'operazione di equità sociale", è l'ipotesi sollevata dal leader del Carroccio. Che ha criticato nuovamente la misura targata Movimento 5 Stelle, denunciando che molte volte è destinata anche "a chi non vuole lavorare e a chi rifiuta di andare a lavorare".
L'ex ministro dell'Interno ha fatto notare che il rinnovo di quota 100 "costerebbe un decimo del rinnovo del reddito di cittadinanza". Sullo sfondo resta il pericolo di un ritorno della legge Fornero, che per Salvini rappresenta un elemento di forte preoccupazione: l'impegno preso è quello di "mantenere l'età pensionabile a 62-63 anni e non portarla di colpo a 68". Il numero uno della Lega aveva già attaccato Partito democratico e Confindustria, prendendosela soprattutto con il presidente Bonomi: "Ha detto che quota 100 è un furto. Non so se conosce un agente di comercio o un camionista. Vagli a dire che andare in pensione a 62 anni è un furto".
Le ipotesi sulle pensioni
È già scattata la guerra sulle pensioni. Come si andrà avanti senza quota 100? Tra le varie ipotesi vi sono quota 41, l'uscita a 63-64 anni soltanto con il regime contributivo e il calcolo contributivo con 36 anni di contributi e 64 anni di età. Appare comunque evidente che Draghi avrà un bel nodo da sbrogliare per scongelare l'empasse che si è creata sui requisiti di età e contributi per andare in pensione.
Intanto l'Inps ha pubblicato la sua guida, indicando quelle che sono le tre vie da seguire per lasciare il lavoro prima dell'età prevista per la pensione di vecchiaia.
Quota 100 è riconosciuta a coloro che maturano 38 anni di contributi a 62 anni di età compiuti tra 1 gennaio 2019 e 31 dicembre 2021; per la pensione anticipata è necessario il raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, mentre per le donne è di 41 anni e 10 mesi di contributi; l'opzione donna è attivabile se al 31 dicembre 2020 la lavoratrice ha compiuto 58 anni (dipendente) o 59 (autonoma), maturando 35 anni di contributi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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