
Non ce l'ha fatta Charlie Kirk, 32enne attivista conservatore vicinissimo a Trump. Una pallottola ha spezzato via la sua giovane vita in un attentato, avvenuto in un campus universitario dello Utah, dove era in corso un dibattito con gli studenti. Lo sparo ha colpito al collo il fondatore di Turning Point Usa, un'organizzazione senza scopo di lucro creata nel 2012 per promuovere il conservatorismo nelle università e nei campus, molto vicina al movimento MAGAA. Come si vede in alcuni video che girano sul web Kirk stava parlando con alcuni studenti, seduto sotto una tenda nel cortile della Utah Valley University di Orem, quando è stato raggiunto da una pallottola. Udito il rumore inequivocabile dello sparo gli studenti, terrorizzati, si sono messi a scappare.
È caccia al killer in tutto il Paese. La persona che ha sparato era posizionato a una distanza di circa 180 metri. Dopo circa venti minuti che Kirk aveva iniziato il suo discorso ha aperto il fuoco. La polizia ha fermato una persona, ma non era l'assasino. "Dobbiamo tutti pregare per Charlie Kirk", ha scritto il presidente Donald Trump sul social Truth. "Un bravissimo ragazzo dalla testa ai piedi. Dio lo benedica!". Vicinanza anche dal vicepresidente JD Vance che ha scritto, su X: "Dite una preghiera per Charlie Kirk, un brav'uomo e un giovane padre". Solidarietà e dolore anche dai democratici. Purtroppo le preghiere non sono bastate e Kirk, poco dopo il ricovero, in condizioni gravissime, è deceduto.
In un video di pochi secondi pubblicato su X si vede il momento in cui il giovane attivista, seduto, viene colpito. Aveva appena parlato della "violenza delle gang" quando si è piegato in avanti e il sangue ha iniziato a uscire copioso dalla ferita. Paura e sgomento tra i giovani studenti. Nel corso della sua breve ma intensa attività Kirk aveva portato avanti diverse battaglie politiche, molte delle quali perfettamente allineate a Trump, comprese alcune un po' controverse sul Covid, la teoria critica della razza. Aveva affrontato in chiave critica anche i temi legati al cambiamento climatico, in chiave negazionista. È stato ceo della raccolta fondi e volto pubblico di Turning Point sin dalla sua fondazione. Ha co-fondato l'organizzazione nel 2012, quando aveva solo 18 anni.
Il New York Times lo aveva accusato di aver trasformato la sua organizzazione in una "ben finanziata operazione mediatica, sostenuta da mega donatori conservatori come l'uomo d'affari del Wyoming Foster Friess". Critiche liberal, però, viste come una medaglia al collo da Kirk. Nell'ottobre 2020 questo enfant prodige della destra americana aveva iniziato a condurre un talk show radiofonico quotidiano di tre ore, chiamato The Charlie Kirk Show, sul canale radio The Answer di Salem Media. L'anno prima, Kirk annunciò che Turning Point Action aveva acquisito "Students for Trump" insieme a "tutte le risorse mediatiche associate". Ne diventò presidente e lanciò una campagna per reclutare un milione di studenti per la campagna di rielezione di Trump del 2020. Nel marzo 2025 Trump lo aveva nominato nel board dei visitatori dell'Accademia Aeronautica degli Stati Uniti.
I numeri di Kirk sui social parlano da soli: aveva 5,2 milioni di follower su X e 7,3 milioni su TikTok.
Il suo podcast era seguitissimo e, controverso o no, faceva parlare di sé. La premier italiana Giorgia Meloni ha voluto esprimere così il proprio cordoglio: "Un omicidio atroce, una ferita profonda per la democrazia e per chi crede nella libertà".