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"Utero in affitto reato universale". C'è il primo sì alla legge

Con il voto del centrodestra compatto, dalla commissione Giustizia della Camera è arrivato l'ok alla proposta di legge che rende l'utero in affitto punibile anche se praticato all'estero. Contrari Pd e 5S

"Utero in affitto reato universale". C'è il primo sì alla legge

L'utero in affitto sia "reato universale". Il centrodestra, da tempo schierato contro la pratica della maternità surrogata, ha votato compatto, portando a casa un primo risultato. La commissione Giustizia della Camera ha infatti adottato il testo base della legge che propone di perseguire la "gestazione per altri" come reato, anche quando il fatto è commesso all'estero. L'ok della politica, nello specifico, è arrivato al testo firmato da Giorgia Meloni, che era al vaglio della commissione assieme a un'altra proposta - assai simile - avanzata da Mara Carfagna.

Il via libera alla proposta di legge, a quanto si apprende, è stato raggiunto con il voto favorevole e concorde di Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. Contrari Movimento 5Stelle e Pd. Un esito che, sull'argomento di ordine politico ed etico, ha compattato il centrodestra e diviso la maggiornza. L'ok - riferiscono fonti parlamentari della maggioranza stessa - è passato con 22 voti a favore e 12 contrari. Ora verrà fissato il termine per gli emendamenti al testo, che sicuramente non mancheranno: l'argomento da tempo è infatti terreno di scontro, tra forzature progressiste e tentativi opposti di contrastare il controverso fenomeno.

La legislazione italiana già vieta la pratica dell'utero in affitto con pene da 3 mesi a 2 anni e multa da 600mila a un milione di euro. Il testo Meloni aggiunge però un'ulteriore e significativa annotazione: che "le pene si applicano anche se il fatto è commesso all'estero". Già in passato la leader di Fratelli d'Italia si era fatta promotrice di istanze politiche che contribuissero a rendere l'uterio in affitto reato universale. Poi la decisione di avanzare una proposta di legge. "La maternità surrogata è la forma di schiavitù del terzo millennio, che umilia il corpo delle donne e trasforma i bambini in una merce. Mi auguro che tutte le forze politiche, al di là degli schieramenti e delle posizioni, vogliano condividere con noi questa battaglia di civiltà", aveva dichiarato la stessa Meloni, che più recentemente era tornata a sottolineare la necessità di rendere l'utero in affitto punibile in Italia anche quando praticato all'estero.

"In Italia la maternità surrogata è espressamente vietata e punita dalla legge 40 ma questo non impedisce alla magistratura di aggirare le norme e sdoganare di fatto nella nostra Nazione una pratica che trasforma la maternità e i bambini in prodotti", aveva rilanciato nei mesi scorsi la leader di Fratelli d'Italia, appellandosi all'unità del centrodestra sull'argomento. Oggi, a sottolineare l'avvenuto passo in avanti è stata Carolina Varchi, relatrice del provvedimento e capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Giustizia. "Ci aspettiamo ovviamente l'arrivo di emendamenti soppressivi, ma siamo molto soddisfatti di questo ulteriore passo avanti nella direzione di combattere il fenomeno dell'utero in affitto e ringrazio tutti i colleghi di centrodestra", ha osservato la deputata meloniana.

A preannunciare il clima teso che accompagnerà la formulazione degli emendamenti, sono arrivate le reazioni contrariate dal mondo dell'associazionismo Lgbt. "Tale proposta è folle e discriminatoria, e chiediamo a chi vuole tutelare la comunità Lgbt+ di votare contro.

Infatti, tale legge andrebbe a punire solo i genitori Lgbt+, in quanto hanno un certificato di nascita con genitori dello stesso sesso. Ed inoltre punirebbe anche ogni coppia Lgbt straniera in visita in Italia, che abbia avuto un figlio con la gestazione per altri", ha lamentato Fabrizio Marrazzo, Portavoce del partito gay.

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