Vaccini agli over 80 in ordine sparso. E il Veneto è pronto a comprarsi le dosi

Primi anziani curati ieri nel Lazio: "Nessuna paura". Prenotazioni solo in 8 Regioni. Zaia: "Contatti per acquistare fiale". Oggi via ad AstraZeneca. Arcuri distribuirà i monoclonali, ma mancano le linee Aifa

Vaccini agli over 80 in ordine sparso. E il Veneto è pronto a comprarsi le dosi

Ora tocca agli over 80. Dopo il personale sanitario e i pazienti delle Rsa è arrivato il momento di vaccinare la quota di popolazione più a rischio. Ma la campagna procede in ordine sparso, ogni Regione si sta muovendo in autonomia.

Il Lazio è partito ieri con le prime somministrazioni: nessun timore per gli anziani pazienti. In altre otto Regioni si sono appena aperte le prenotazioni. Un vero rebus anche queste: c'è chi le accetta on line, chi si affida alla piattaforma delle Poste, chi prevede una chiamata al solito Cup. Ci sono territori dove non sono ancora partite, altri in cui sono slittate di qualche giorno. In Lombardia scatteranno solo il 16 febbraio per poi cominciare con le iniezioni il 24. Nessuna linea condivisa e velocità diverse. Per Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, così non va, serve una regia comune. «È necessario un coordinamento nazionale. Questo non significa che tutto deve essere centralizzato, ci vuole collaborazione tra Stato e Regioni con un forte coordinamento del governo che garantisca omogeneità», spiega l'esperto. Per evitare disuguaglianze tra Regioni più meno virtuose. In Lombardia, dopo la conclusione della sperimentazione del piano di vaccinazione in Fiera di Milano, è tutto pronto per la Fase 2. Ma l'assessore al Welfare, Letizia Moratti, chiede al commissario Domenico Arcuri personale e la certezza di avere a disposizione dosi sufficienti per avviare le somministrazioni: «L'incertezza dell'approvvigionamento programmato delle dosi costituisce un grave ostacolo all'organizzazione di una macchina che non può permettersi rallentamenti».

Ad Arcuri, tra l'altro, è stata affidata anche la distribuzione degli anticorpi monoclonali appena autorizzati. Sarà lui a stabilirne modalità e procedure, in attesa che l'Aifa definisca le condizioni d'impiego dei medicinali. Sulla campagna pesa ancora la battuta d'arresto imposta dai tagli alle consegne delle aziende produttrici, che solo a partire dal 15 recupereranno parte delle dosi promesse. A oggi, il conto delle fiale attese nel trimestre è di 7 milioni, circa un terzo di quelle previste, tanto che il governatore del Veneto, Luca Zaia, sta valutando la possibilità di acquistare i vaccini direttamente per la sua Regione. Con la campagna vaccinale che procede di questo passo, secondo una stima della Fondazione Hume, l'immunità di gregge verrà raggiunta nel settembre del 2023. Un problema, quello dei rifornimenti, anche per il Lazio, dove la campagna vaccinale procede speditamente con l'obiettivo di coprire tutti gli over 80 entro aprile. «Alla poderosa macchina che abbiamo messo in piedi, purtroppo al momento non corrisponde altrettanta disponibilità di dosi», lamenta il direttore sanitario dello Spallanzani, Francesco Vaia. Ma intanto il Lazio lavora alla seconda fase su modello israeliano per classi di età, ritenuto il più veloce. «Dopo gli over 80 sarà la volta degli over 70 anni e il vaccino AstraZeneca a tutti i medici di medicina generale con l'obiettivo di vaccinare ogni due settimane una classe di età a partire dalla classe 1966 (55 anni), tenendo conto delle categorie individuate dal ministero», spiega l'assessore regionale alla Sanità, Alessio D'Amato.

Le prime 249.600 dosi di AstraZeneca sono arrivate a Pratica di Mare e ieri è cominciata la distribuzione nei centri di somministrazione.

Un vaccino discusso, che offrirebbe un'efficacia del 10 per cento contro la variante sudafricana e che, essendo indicato per gli under 55, è destinato a insegnati, forze dell'ordine e personale carcerario di quella fascia di età. Le incognite sul farmaco dell'azienda anglo-svedese hanno spinto la Cisl scuola a chiedere al Cts di chiarire i dubbi su sicurezza e garanzie.

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