Vaccino, Astrazeneca corre. "Le prime dosi a fine anno"

Di Lorenzo, il numero uno di Irbm Pomezia: "Aspettiamo il via libera. Da marzo per tutti"

Vaccino, Astrazeneca corre. "Le prime dosi a fine anno"

Il numero dei contagiati da coronavirus si allunga attimo dopo attimo mentre i tempi per avere il vaccino sembrano ridursi. «Nella migliore delle ipotesi le prime 30 milioni di dosi all'Ue arriveranno entro fine anno, se sarà dicembre o gennaio cambia poco», ha dichiarato ieri Piero Di Lorenzo, presidente e amministratore delegato di Irbm Pomezia, il centro che ha sviluppato insieme all'università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca. E tre milioni di dosi saranno destinate all'Italia.

Una buona notizia che arriva alla vigilia delle nuove chiusure territoriali, che metteranno a dura prova la pazienza degli italiani e in ginocchio migliaia di imprese, sopravvissute al lockdown di primavera. Di Lorenzo, intervenendo ai microfoni della trasmissione L'Italia s'è desta su Radio Cusano, ha parlato anche dei tempi, fondamentali ora. «Ci aspettiamo che alla fine di novembre possa essere conclusa la fase tre della sperimentazione clinica, a quel punto la parola passerà alle agenzie regolatorie - ha affermato - I tempi normali potrebbero essere 6-8 mesi, ma in una situazione così importante penso che le agenzie cercheranno di ridurli per dare una risposta nel giro di qualche settimana. Questo non vuol dire che il vaccino non sarà sicuro». Si limeranno solo i quelli del normale iter burocratico, mentre quelli legati ai controlli scientifici saranno mantenuti in maniera severa. Condicio sine qua non è riuscire ad arrivare alla fine dei test senza che si verifichino eventi avversi. «Se così sarà, le agenzie regolatorie impiegheranno 3-4 settimane e si arriverà ad una consegna delle prime 20-30 milioni di dosi all'Ue entro fine anno - ha sottolineato il numero uno della Irbm - Se anziché prendere 4 settimane se ne prenderanno il doppio allora si arriverà a gennaio».

L'azienda farmaceutica AstraZeneca prevede che il vaccino in sperimentazione sarà in una fase avanzata di distribuzione entro la fine del primo trimestre del prossimo anno. «Saranno tre miliardi le dosi di vaccino che sono fiducioso si dimostreranno efficaci» ha spiegato Josep Baselga, il direttore dell'area Ricerca e sviluppo oncologico di AstraZeneca. Sullo stesso argomento è intervenuto ieri anche il premier Giuseppe Conte. «Il ministero della Salute sta lavorando a un piano distribuzione dei vaccini - ha ricordato - Confidiamo di avere le prime dosi di vaccino a dicembre, ma bisogna comprendere che arriveranno qualche milione di dose per Paese, quindi dovremo fare un piano condiviso a livello europeo per intervenire prima sulle fasce più fragili e via via per le altre categorie, come per esempio le forze dell'ordine. Per vedere gli effetti dobbiamo aspettare primavera quando prevedibilmente arriveranno per tutti le dosi. In primavera inoltrata confidiamo di essere venuti a capo di questa situazione e speriamo che qualche mese prima usciremo dalla curva più preoccupante».

Ma il virologo Roberto Burioni, dell'università Vita Salute San Raffaele di Milano non ci crede. «Capisco l'esigenza di motivare i cittadini nei sacrifici durissimi che sono necessari - ha dichiarato commentando le parole di Conte - ma non è possibile trattarli come bambini di 5 anni che credono a Babbo Natale».

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