Valle d’Aosta, scambio elettorale politico mafioso: si dimette il presidente della Regione Fosson

L’inchiesta, condotta dalla Dda di Torino, riguarda il condizionamento delle elezioni Regionali del 2018 in Valle d'Aosta da parte della 'ndrangheta

Valle d’Aosta, scambio elettorale politico mafioso: si dimette il presidente della Regione Fosson

Il presidente della Regione Valle d'Aosta, Antonio Fosson, si è dimesso. Lo ha comunicato lui stesso nel corso di una riunione straordinaria di maggioranza tenutasi a Palazzo regionale.

Le motivazioni sono legate all'avviso di garanzia per scambio elettorale politico mafioso nell’ambito di una inchiesta condotta dalla Dda di Torino sul condizionamento delle elezioni Regionali del 2018 in Valle d'Aosta da parte della 'ndrangheta.

Oltre a Fosson, nelle scorse settimane hanno ricevuto un avviso di garanzia, per lo stesso reato anche gli assessori regionali Laurent Viérin (Turismo e Beni culturali), Stefano Borrello (Opere pubbliche), e il consigliere regionale Luca Bianchi. Quest’ultimo lascerà l'incarico di presidente di commissione e di capogruppo dell'Union valdotaine. Tutti e tre sono già stati interrogati dagli inquirenti.

Secondo il pm Valerio Longi, titolare dell’inchiesta "Egomnia", la 'ndrangheta avrebbe condizionato le elezioni regionali del 2018 in Valle d'Aosta. Secondo quanto riportato da Corriere della Sera, da diversi accertamenti sono emersi alcuni particolari che il pm ha definito "inquietanti": "Sono tre gli ex presidenti della Regione (Augusto Rollandin, Laurent Viérin e Pierluigi Marquis, ndr) che nel corso della campagna elettorale si incontrano o cercano di incontrare i fratelli Marco e Roberto Di Donato, coloro che durante l’indagine Geenna è emerso essere ai vertici del 'locale' di ‘ndrangheta di Aosta".

Fosson sapeva di essere indagato per scambio elettorale politico-mafioso già da diversi giorni. Il 6 dicembre scorso ha approvato, con il resto della Giunta, la richiesta di costituzione di parte civile dell'Amministrazione regionale nel processo Geenna, prorpio contro la 'ndrangheta in Regione, da cui deriva l'inchiesta Egomnia che lo vede coinvolto.

Il 21 novembre, nell'esercizio delle funzioni prefettizie attribuitegli dallo Statuto speciale, lo stesso Fosson in un intervento in Consiglio regionale aveva comunicato di aver trasmesso "da qualche giorno" al ministro dell'Interno Luciana Lamorgese le due relazioni relative alle verifiche avviate nei Comuni di Aosta e Saint-Pierre sull'eventuale sussistenza di forme di infiltrazione o di condizionamento mafioso. Le verifiche erano scattate dopo l'arresto di tre eletti nell'ambito dell'operazione “Geenna”.

"Per onorare quel senso di responsabilità politica che ho sempre perseguito e anche per salvaguardare la mia personale dignità profondamente ferita per le infamanti ipotesi che vengono formulate ho deciso di fare un passo indietro e di dare le mie dimissioni dalla carica di presidente della Regione Valle D'Aosta". Così Antonio Fosson nel corso di una comunicazione alla stampa. "Questo sottolineando però con forza la mia totale estraneità rispetto ai fatti di cui ho avuto lettura negli ultimi giorni sui giornali", ha aggiunto.

"Sono fatti gravissimi. Il quadro emerso dall'inchiesta 'Geenna’ prima e 'Egomnia’ poi sono inquietanti per tutta la Valle d'Aosta", ha invece dichiarato all'Adnkronos l'ex presidente della Regione, Nicoletta Spelgatti, eletta nel maggio 2018, sfiduciata cinque mesi dopo il voto e sostituita nell'incarico da Antonio Fosson. "Come abbiamo sempre chiesto - ha aggiunto Spelgatti - l'unica soluzione è tornare subito alle urne".

Sulla vicenda è intervenuto anche il sottosegretario all'Interno Carlo Sibilia che ha affermato come le notizie che arrivano dalla Valle d'Aosta “lasciano davvero a corto di parole”. L’esponente del M5s afferma che se le accuse fossero confermate “sarebbe una circostanza di una gravità inaudita che avrebbe inevitabilmente delle conseguenze sulla legittimazione di quella amministrazione e sulla sua tenuta. È una situazione incresciosa che, una volta di più, denuncia la forza corruttiva delle mafie e ci spinge come governo ad operare ogni giorno con maggiore dedizione per il contrasto al malaffare, perché come è evidente non esistono regioni che le mafie non abbiano provato a colonizzare".

Per il leader della Lega Matteo Salvini, le dimissioni di Fosson sono un bene ma ora alla Valle d’Aosta “serve aria nuova e pulita”.

“Noi siamo pronti a liberare questa splendida regione da ogni tipo di condizionamento, senza accettare compromessi. Bene le dimissioni di Fosson, venerdì sarò ad Aosta a incontrare i cittadini e a preparare la riscossa delle persone perbene della Valle”.

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