Vannacci si occupa di Esteri. Lucano pensa allo Sviluppo e la Rackete cura l'Ambiente

La Metsola ha comunicato la composizione delle commissioni parlamentari. Dove si possono creare maggioranze alternative

Vannacci si occupa di Esteri. Lucano pensa allo Sviluppo e la Rackete cura l'Ambiente
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I numeri con cui Ursula Von der Leyen è stata eletta presidente della Commissione Ue testimoniano la fragilità della nuova maggioranza europea che potrebbe aver bisogno su molti dossier del sostegno della destra. La Von der Leyen ha ricevuto 401 voti che in teoria coincidono con i seggi di popolari, socialisti e liberal ma in realtà, tra franchi tiratori e delegazioni come gli irlandesi di Renew che hanno votato contro, le sono arrivati voti alla spicciolata da altri gruppi. Il punto è che non sembra esserci stato il voto in blocco da parte dei Verdi (53 europarlamentari) che la Von der Leyen aveva concordato in cambio della presidenza di alcune commissioni all'Europarlamento. Ciò significa che nelle varie commissioni potrebbero formarsi maggioranze alternative mandando in minoranza verdi, sinistra e socialisti. Si tratta di un fenomeno già avvenuto nella scorsa legislatura in particolare nella commissione ambiente su voti inerenti al Green Deal e che si potrebbe riproporre, per questo diventa importante la composizione delle commissioni e chi saranno i presidenti scelti. Ieri il presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola ha annunciato l'elenco degli europarlamentari divisi per commissioni parlamentari di appartenenza.

Nella commissione Envi (Ambiente, Sanità pubblica, Sicurezza alimentare) del Parlamento Europeo siedono undici eurodeputati italiani su 90. Si tratta di Massimiliano Salini e Flavio Tosi per Forza Italia (gruppo Ppe); Annalisa Corrado, Antonio Decaro e Alessandra Moretti del Pd per l'S&D; Aldo Patriciello e Silvia Sardone della Lega (Patrioti); Pietro Fiocchi, Michele Picaro e Nicola Procaccini di Fratelli d'Italia (Ecr); Ignazio Marino per i Verdi.

Sono nove gli italiani della commissione Agri, in cui spicca l'attivista Carola Rackete: si tratta di Salvatore De Meo di Forza Italia e Herbert Dorfmann (Svp) per il Ppe; Stefano Bonaccini, Camilla Laureti e Dario Nardella del Pd (S&D); Raffaele Stancanelli della Lega (Patrioti); Sergio Berlato e Carlo Fidanza di Fdi (Ecr); Cristina Guarda dei Verdi.

Nella commissione Affari economici siedono sette eurodeputati italiani. Si tratta di Fulvio Martusciello e Marco Falcone (Forza Italia, gruppo Ppe); Irene Tinagli per il Pd (gruppo S&D), già presidente della Econ; Denis Nesci e Francesco Ventola di Fdi (gruppo Ecr); Gaetano Pedullà e Pasquale Tridico per il M5S (Sinistra). Il candidato dell'estrema sinistra/Verdi, Mimmo Lucano, invece, si occuperà di Sviluppo.

Nella commissione Afet (Affari Esteri) siederanno invece cinque eurodeputati italiani tra cui Lucia Annunziata, Nicola Zingaretti del Pd (gruppo S&D) e Roberto Vannacci della Lega (Patrioti per l'Europa).

Il passaggio successivo alla composizione delle commissioni è il voto dei presidenti delle Commissioni dell'Eurocamera che verranno votati la prossima settimana rispettando il metodo d'Hondt che li assegna in proporzione al peso dei gruppi europei ad esclusione dei Patrioti su cui vige il cordone sanitario.

Iniziano però ad emergere le prime divisioni a causa dell'accordo di Ursula Von der Leyen con i Verdi e, in una nota congiunta il capogruppo di Forza Italia al Parlamento Europeo Fulvio Martusciello e l'eurodeputata componente della

commissione Cult Giuseppina Princi dichiarano: «Non voteremo il candidato dei Verdi alla presidenza della commissione Cult». Motivo per cui il capo delegazione di FdI Carlo Fidanza pensa che «la maggioranza Ursula avrà vita breve».

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