Con un europarlamentare sui generis come Roberto Vannacci l'ideologia woke in Europa avrà un nemico in più. Si salda sempre di più l'asse tra i prolife di Provita&Famiglia e il generale leghista, che insieme al gruppo parlamentare Patriots for Europe domani presenterà una conferenza contro la dottrina gender. "Andremo a Bruxelles per denunciare le bugie che sui social avvelenano la salute mentale dei giovani e cambiano la loro percezione di se stessi", spiega al Giornale il presidente della onlus prolife Toni Brandi, che ha organizzato l'evento assieme a Ludovine de La Rochère, presidente di Le Syndicat de la Famille.
Vannacci l'aveva promesso: "Saboterò chi attenta ai valori cristiani, alla vita e alla famiglia". Non solo il no all'aborto come valore comune nella Carta dei diritti fondamentali Ue, ma anche coppie gay, utero in affitto e iper sessualizzazione dei minori. L'evento Ideologia gender e salute dei minori nella Ue sarà l'occasione per far parlare il destransitioner ceco Daniel Black, che racconterà i danni irreversibili subiti per essersi sottoposto a interventi di chirurgia genitale dopo aver ricevuto una diagnosi di transessualità a 16 anni quando si era "convinto di essere donna".
"La transizione di genere danneggia psiche e corpo e medicalizza a vita i giovani a cui promettono la felicità e che vengono lasciati a convivere con un colpo ferito per sempre", dice ancora Brandi, che in Italia contrasta l'educazione sessuale nelle scuole che vogliono sinistra e comunità Lgbtq+. "Se uno è contrario all'ideologia gender viene qualificato come omofobo, ma non è così, l'ideologia woke cambia le parole per spingere le persone a pulsioni sessuali diverse", è la sintesi del Vannacci pensiero, che qualche grattacapo nel Carroccio l'ha creato.
Non tanto per il flop in Toscana (dove alle Regionali la frase no gender era apparsa nel simbolo vicino all'Alberto da Giussano) quanto per uno spostamento "a destra" proprio mentre l'ex governatore Luca Zaia predica liberà di pensiero sui temi etici come eutanasia e gender.