È morto a vent'anni, probabilmente per un mix di droga e farmaci. La scomparsa di Massimiliano Segala, ha scosso la città di Padova. Il ragazzo è stato trovato morto nel letto della villa di un amico in cui era ospite per trascorrere il Ferragosto. Accanto a lui la polizia ha trovato il telefonino, con un messaggio su Whatsapp in cui annunciava al coetaneo padrone di casa di aver comprato droga il giorno prima. Poco più in là un blister di psicofarmaci. Inutili i soccorsi, chiamati dall'amico del ragazzo entrato nella sua stanza per svegliarlo dopo non aver avuto risposta. «Mio nipote non faceva uso di droga - ha detto il nonno Luciano Segala al Mattino di Padova - La settimana scorsa era stato poco bene e aveva preso dei farmaci, mi pare per una vena occlusa. Forse li stava prendendo ancora. Probabilmente ha avuto un malore per via di quelli, ma la droga no». Massimiliano aveva appena preso il diploma di maturità scientifica, dopo essere stato costretto a cambiare scuola ad anno in corso. «L'avevano espulso da scuola dopo averlo scoperto usare il telefonino - continua il nonno - Il preside l'aveva preso di mira. Perciò Massimiliano se n'è andato a finire gli studi nelle Marche. Era un ragazzo sveglio, a scuola gli bastava ascoltare per sapere le cose. Infatti si è diplomato bene, senza fatica. Abbiamo festeggiato, siamo sempre stati orgogliosi di lui». Ora si attende l'esito dell'autopsia.
Aperto un fascicolo in procura: si indaga per il reato di morte come conseguenza di un altro reato per ricostruire con precisione le cause e la dinamica che hanno portato al decesso del giovane, su cui non sono stati trovati segni di violenza.
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