
Rischio di guerra tra India e Pakistan. Il governo di Islamabad ha dichiarato di avere «informazioni attendibili» in base alle quali Nuova Delhi starebbe pianificando un imminente attacco militare a seguito dell'attentato in Kashmir, a Pahalgam, che lo scorso 22 aprile ha causato la morte di 26 turisti. L'offensiva dovrebbe essere lanciata «nelle prossime 24-36 ore e l'incidente di Pahalgam verrà usato come pretesto», ha dichiarato il ministro dell'Informazione pachistano Attaullah Tarar. «Qualsiasi aggressione incontrerà una risposta decisa», ha poi avvertito. Un pericolo per tutta l'area, visto che stiamo parlando di due potenze nucleari. Poco prima il primo ministro indiano Narendra Modi aveva concesso «libertà operativa» all'esercito indiano.
L'aggressione vicino a Pahalgam è stato l'attacco più sanguinoso contro i civili negli ultimi vent'anni nel territorio conteso. Sia l'India che il Pakistan rivendicano la regione e vi hanno combattuto due guerre. Cresce dunque a livelli critici l'antica tensione tra i due Paesi, nati dalla spartizione del Raj britannico nel 1947. Nuova Delhi è convinta che i gruppi armati responsabili dell'attacco di Pahalgam siano sostenuti dal Pakistan, accusa che Islamabad respinge.
Per la quinta notte consecutiva c'è stato uno scambio di colpi d'arma da fuoco tra soldati indiani e pachistani in Kashmir. Qui si sgomberano i bunker per trovarvi rifugio nel caso dello scoppio di un conflitto. Un drone indiano, inoltre, avrebbe violato lo spazio aereo pakistano e sarebbe stato abbattuto. Mentre la scorsa settimana le autorità hanno dichiarato di aver condotto ampie perquisizioni nel Kashmir amministrato dall'India, arrestando più di 1.500 persone per interrogarle. Le autorità hanno anche demolito le case di almeno 10 presunti militanti.
Il Kashmir, che Nuova Delhi e Islamabad rivendicano interamente, ma amministrano solo in parte, è stato da sempre un punto di tensione tra i due Paesi, fin dal 1947, quando il Pakistan nacque nei territori indiani divenuti indipendenti con l'intento di creare una nazione per tutti i musulmani presenti nel subcontinente indiano. La regione attualmente è divisa in tre parti: una amministrata dall'India, una dal Pakistan e una terza più piccola dalla Cina.
Non è ancora chiaro chi abbia compiuto l'attacco a Pahalgam.
Un gruppo chiamato Fronte della Resistenza, affiliato a Lashkar-e-Taiba, con base in Pakistan, che inizialmente si diceva avesse rivendicato la responsabilità delle sparatorie, ha negato poi ogni suo coinvolgimento. L'aggressione ha scatenato una rabbia diffusa in India, e il premier Modi ha dichiarato pubblicamente che il Paese darà la caccia ai sospettati «fino ai confini del mondo».