I vandali "innocenti" di Ultima Generazione

L'ultimo (mis)fatto è di ieri, quando si è saputo che sono stati tutti assolti gli attivisti di Ultima generazione che, il 30 luglio del 2022, si erano incollati alla base delle "Forme uniche nella continuità dello spazio" di Umberto Boccioni

I vandali "innocenti" di Ultima Generazione
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Dopo il "Dito" di Cattelan in Piazza Affari, il Boccioni al Museo del Novecento. Chissà se a forza di girarsi al contrario, prima o poi il mondo tornerà a camminare dritto verso un futuro un po' migliore. Perché se tre indizi fanno una prova, la nuova assoluzione di un manipolo di ecovandali, certifica il fatto che non si può rubare una mela perché si finisce in galera, ma ci si può tranquillamente appiccicare con la colla a qualunque opera d'arte, senza correre alcun rischio di andare a far compagnia al ladro di frutta. Anzi, finendo magari celebrati come i nuovi Robin Hood della giustizia ecologica.

L'ultimo (mis)fatto è di ieri, quando si è saputo che sono stati tutti assolti gli attivisti di Ultima generazione che, il 30 luglio del 2022, si erano incollati alla base delle "Forme uniche nella continuità dello spazio" di Umberto Boccioni che troneggia maestosa nel Museo del Novecento a Milano. A confezionare ancor meglio la beffa, quella dei magistrati e non quelli degli ecovandali, la sentenza di proscioglimento pronunciata "perché il fatto non costituisce reato". Ed è quindi inevitabile che a comunicare il successo dell'impresa, siano gli stessi militanti di Ultima generazione, pronti a raccontare che durante l'udienza del processo d'appello, è stato lo stesso procuratore generale a chiedere l'assoluzione con quella formula così piena. Inevitabile la soddisfazione dei processati. "È stata emessa una sentenza molto importante, siamo stati nuovamente assolti tutti e cinque per il danneggiamento che non c'era al basamento di plastica dell'opera di Boccioni", ha esultato (a ragione, dal suo capovolto punto di vista) Simone, 22 anni. "Ci eravamo incollati lì senza creare nessun danno e il giudice ha confermato che questa cosa non comporta alcun reato. Abbiamo potuto spiegare le nostre motivazioni, del perché abbiamo fatto l'azione e del perché ci preoccupa la crisi climatica che ci spaventava nel 2022 e continua a farlo anche oggi. Con un'umanità che come l'installazione di Boccioni, continua a correre senza senso verso un progresso che non c'è".

Ma quindi ora che faranno? Continueranno ad appiccicarsi alle opere d'arte? O, visto che il fatto non costituisce

più reato, cercheranno un altro modo per deragliare dal modo comune di approcciarsi alle opere d'arte. Comunque vada, li perdonino Boccioni e i suoi amici Futuristi, loro sì dei veri incendiari e autentici rivoluzionari.

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