C'è un'intercettazione in cui l'ex luogotenente della Guardia di Finanza Pasquale Striano, il protagonista di quello che è stato ribattezzato il caso "dossieraggio", evoca presunti e misteriosi "poteri forti" contro di lui. L'inchiesta giudiziaria scoppiata due anni fa dopo un esposto del ministro della Difesa Guido Crosetto, era stata definita "un verminaio" dall'ex procuratore di Perugia Raffaele Cantone. Si erano scoperti migliaia di file riservati scaricati dalle banche dati della direzione nazionale antimafia, dove Striano era in servizio in forze all'ufficio Sos. Per conto di chi? La Procura di Roma - a cui nel frattempo è passato il fascicolo - ha chiuso le indagini che coinvolgono oltre a Striano altre 19 persone, tra cui un ex magistrato in servizio alla Dna, Antonio Laudati. Dai pc in uso alla Superprocura, Striano avrebbe cercato compulsivamente informazioni sensibili e coperte da segreto su centinaia di persone. Molte di queste esposte politicamente e quasi tutte dell'attuale maggioranza. I pm individuano il flusso impressionante di documenti scaricati da Striano per conto e su richiesta delle figure più disparate. Non solo i tre giornalisti del Domani, indagati per concorso in accesso abusivo, per i quali sarebbe stato una "fonte" per la pubblicazione di alcuni articoli. A fare richieste al finanziere c'erano anche amici e appartenenti alle forze dell'ordine. Ma torniamo all'intercettazione sui presunti poteri forti. E' il 22 gennaio 2024, il caso è appena scoppiato e Striano è stato trasferito all'Aquila, circostanza di cui si lamenta con il suo interlocutore al telefono, un altro militare: "Questa è stata proprio una cattiveria gratuita () anche dal punto di vista umano ()". E poi se la prende con i pm che indagano: "Tu il 4 agosto mi schiaffi su tutti i giornali, su tutte le tv private, ovviamente poi diciamo che comprendo piano piano che mi sono scontrato non con un potere, ma con una marea di poteri forti, come potrei io da solo contrastare una cosa del genere?". E ancora: "È chiaro che una Procura non prende e ti mette in prima pagina se non deve accontentare altre persone che stanno lì e volevano appunto che ci fosse un capro espiatorio". Poi riflette: Non potranno mai fare la marcia indietro - dice riferendosi alla Procura di Perugia - perché tutti quei politici di destra e di sinistra, mi hanno detto si sono ritrovati al bar a brindare, per dire: 'vedi uscivano (le notizie ndr) perché c'era quello'".
E poi, sembra riferirsi a Guido Crosetto, dal cui esposto è partita tutta l'indagine, quando Striano riflette: "Secondo me addosso mi hanno messo pure i servizi, mi hanno messo di tutto e di più, perché poi li ministro è a capo di strutture molto importanti.
II problema è che io () sono andato a toccare degli interessi molto più grossi di me perché comunque abbiamo toccato un ministro che continua ad essere bombardato da altre storie. () Mi rinvieranno a giudizio, andrò a fare un processo, ma io lo farò tranquillamente. Però mi sto scontrando contro degli elefanti.