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La sardina espulsa: "I pesciolini servono a portare voti da M5s al Pd"

Un ex membro del movimento delle sardine ha criticato il modus operandi di Santori: "C’è la sua santificazione perché servirà a portare i voti al Pd"

La sardina espulsa: "I pesciolini servono a portare voti da M5s al Pd"

Le sardine sono state elogiate a furor di popolo per aver incarnato un movimento capace di frenare l'avanzata di quei cattivoni dei sovranisti; in realtà il loro obiettivo sembrerebbe essere quello di togliere voti al Movimento 5 Stelle per consegnarli al Pd.

Poco importa se la visione delle sardine, subito beatificata dalla sinistra, non ha né capo né coda. E pazienza se nessuno ha mai avuto la curiosità di chiedersi chi diavolo sono questi ragazzi o qual è il loro vero obiettivo. L'importante, per molti cronisti e politici, è gonfiare un personaggio da opporre a Salvini. Gli altri aspetti sono dettagli secondari non meritevoli di essere approfonditi.

In ogni caso, se allarghiamo il discorso alla democrazia interna alle sardine stesse, rischiamo di mandare in tilt l'intero movimento. Già, perché a giudicare dalle parole del regista e scrittore lucano, Vincenzo Petrone, in arte Klaus Mondrian, gli innocui pesciolini non sarebbero altro che squali pronti a sbranare ogni persona che osi pensarla diversamente da loro.

Andiamo con ordine. Ricordiamo che Petrone era l'ex capo delle sardine in Basilica. Ex, perché il 52enne è stato cacciato dopo aver criticato il volto del movimento, Mattia Santori, e altri vertici per non aver incluso la regione lucana nella delegazione ricevuta dai ministri Provenzano e Boccia.

Tanto è bastato a Petrone per essere espulso dalle sardine, anche se i pesciolini ribadiscono che tecnicamente non si può parlare di espulsione perché loro non sono un partito. “Si è auto-eliminato”, ripetono dall'alto.

Petrone non è certo rimasto in silenzio. L'ex sardina, nel corso di un'intervista rilasciata ad Affariitaliani.it, ha parlato senza peli sulla lingua: “Ho partecipato con entusiasmo al movimento delle Sardine dall’inizio. Ma mi sono chiesto che senso ha che un movimento appena nato, ancora col latte alla bocca, si presenti nei palazzi del potere, dai ministri. Chi ha deciso di venire qua dai ministri? Noi non lo abbiamo deciso”.

E ancora: “La democrazia non è solo una parola, è qualcosa di concreto. Questi non parlano di cose concrete, fanno solo slogan”. A dirlo, è bene sottolinearlo, non è un sovranista ma un ex capo sardina.

L'obiettivo delle sardine

Proseguendo nel suo ragionamento, Petrone si sofferma sul ruolo delle sardine chiedendosi a quale movimento “hanno mai dato le prime pagine o le aperture dei tg ogni giorno, a tutto spiano”. Anche perché a formare le sardine troviamo ragazzi normali, e lo stesso Petrone fatica a immaginarsi “come facciano a scrivere quelle lettere meravigliose in un giorno".

Molte delle proposte delle sardine, ha poi spiegato lo stesso Petroni, sono “sciocchezze assurde e campate in aria”. Peggio: la maggior parte di esse non sono mai state discusse pubblicamente dal movimento né votate. “L’immaginario a cui si fa riferimento – rincara la dose l'ex capo lucano -è la simpatia, la telegenia, i riccioli, il sorriso, poi dietro c’è un ghigno terribile, ma è il sorriso che conta. Il resto no. Quali sono i contenuti?”.

Alla fine anche chi nuotava assieme alle sardine si è accorto che quel movimento non serve a nient'altro che portare voti freschi al Pd in chiave anti Salvini. “C’è la santificazione di Santori perché servirà a portare i voti al Pd.

Moribondo il Movimento 5 Stelle – ha chiosato Petrone - i voti del movimento devono essere portati, tramite un altro movimento, al Pd”.

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