Cronache

In Versilia estate al via. "Milanesi? Benvenuti Ma se stessero a casa..."

Da Viareggio a Forte dei Marmi tra timori ed entusiasmi: "Il futuro è duro, però non nero"

In Versilia estate al via. "Milanesi? Benvenuti Ma se stessero a casa..."

Meravigliosa Versilia. Forte più del Covid. Sembra di essere tornati al 1963 quando Gino Paoli cantava Sapore di mare. Le solite aspettative, con la sicurezza di ritrovare tutto identico all'anno precedente. Perché ciò che più ci manca adesso sono proprio le abitudini.

E se tra Viareggio, Lido di Camaiore, Pietrasanta e Forte dei Marmi, l'uomo comune storce un po' il naso nel veder ritornare l'orda di milanesi in vacanza (brucia ancora la morte di coronavirus a marzo di una nota commerciante 79enne di Forte dei Marmi), gli operatori turistici non hanno (o non possono avere) alcuna paura. Dal 3 giugno, anche i lombardi (forse) potranno riappropriarsi delle proprie case al mare. E verranno giù dalla Cisa in massa.

Non ha timore, Graziano Giannessi, 81 anni, decano degli imprenditori balneari della Versilia, titolare dello storico bagno Nettuno di Viareggio: «I milanesi sono i nostri amici, sono solo stati più sfortunati. Non abbiamo avuto disdette. Vogliono andare tutti al mare, forse più degli altri anni. Noi siamo ligi a tutti i protocolli, che ci hanno fatto diventare matti, e speriamo che sia solo una stagione di transizione che ci faccia riprendere almeno le spese».

Pietro Guardi, presidente dell'Associazione balneari, che rappresenta 110 bagni tra Torre del Lago Puccini e Viareggio, titolare del bagno Lelia (40 tende), aspetta i turisti lombardi a braccia aperte: «Finalmente dal 3 giugno vedremo arrivare il turismo dal Nord Italia. Milano, Bergamo, Brescia, e poi i piemontesi, gli emiliani, che qui hanno le seconde case o soggiornano in hotel».

Un centinaio di stabilimenti balneari sono già riaperti, circa un quarto dell'offerta disponibile (439), con bar e ristoranti in funzione. Tutti gli altri lo faranno da sabato prossimo. Anche Steven Di Franco, direttore del bagno Piemonte di Forte dei Marmi, è pronto ad accogliere i milanesi «come sempre. Le regole ci sono e se tutti le rispettano non avremo problemi».

Una milanese tra i milanesi è Alessia Berlusconi, titolare del bagno Alcione di Forte dei Marmi, raggiante più che mai. Ha già montato le sue 85 tende e non si sente «preoccupata: «Una volta integrate le direttive regionali e nazionali, e adottate le procedure di buon senso, riusciremo ad affrontare la stagione, con tanto gioco di squadra. In realtà il più grande ostacolo è stato proprio quello di recepire queste direttive, confuse e lacunose, che sono state scritte senza sentire il parere di chi fa questo mestiere. Va bene adottare tutte le precauzioni, ma per favore non chiamatelo distanziamento sociale...».

Negli hotel stesso sentimento. Filippo Giovannelli, direttore dell'hotel Byron di Forte dei Marmi, che riaprirà il 1° luglio, trabocca di ottimismo: «Sento un grande fermento, le persone stanno prenotando, e in particolar modo lombardi, veneti ed emiliani. Anche in piena emergenza c'è stato chi ci ha chiamato per chiederci di tenergli le stanze. E la concretezza del cliente che vuole a tutti i costi venire in vacanza, ti dà linfa vitale. Indipendentemente dalla situazione, capisci che il futuro non è nero».

Sui B&B, un capitolo a parte. Lanfranco Maini, co-titolare di Forte Inn, la vive serenamente «stando attento a tutti i minimi particolari, ma non con una pressione assillante. Forse c'è più pericolo ad uscire fuori, che dentro le strutture».

Voce fuori dal coro Pietro Antonucci, titolare del B&B Caffè letti di Torre del Lago Puccini, che paura ce l'ha eccome: «Ho il pelo ritto, come si dice da noi. Non possiamo dimenticare che i contagi in Versilia sono avvenuti il week end dell'8 marzo, quando tanti milanesi vennero nelle seconde case.

Io sarei più felice se non venissero, ma ai miei clienti abituali di Brescia come faccio a dire di no? Comunque se vogliono venire lo faranno a determinate condizioni: misuro la febbre a tutti e se non mettono la mascherina prendono le valigie e se ne vanno».

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