Diretta da Cleveland, Ohio. Novanta minuti serrati. Nessuna interruzione pubblicitaria. Niente strette di mano per il coronavirus, nemmeno con il conduttore. Nessuna mascherina. Donald Trump su un piedistallo a destra, Joe Biden a sinistra. Un centinaio di persone al massimo fra il pubblico (di solito oscillano fra 900 e 1200). Tra loro la first lady Melania Trump e la figlia del presidente, la consigliera politica Ivanka. La platea televisiva potrebbe sfiorare i cento milioni di spettatori e battere il record del primo dibattito tv Clinton-Trump nel 2016, quando si raggiunge quota 84 milioni. Moderatore: il conduttore di Fox News Chris Wallace, che vuole essere il più invisibile possibile: «Non credo sia il mio lavoro fare il gendarme della verità. Starà a chi risponde cogliere l'occasione». Al fact checking penseranno i grandi network, dalla Cnn alla Cbs. La parola d'ordine è: lasciare spazio ai candidati. Perché il duello in onda questa sera dalle 21 alle 22.30 negli Stati Uniti (le 3 del mattino in Italia) è l'occasione perfetta per vedere i due sfidanti alle presidenziali del 3 novembre per la prima volta davanti alle telecamere insieme, l'uno contro l'altro, pronti allo scontro elettorale considerato un referendum su Trump. Il voto deciderà in quali mani finirà la regia degli Stati Uniti fino al 2024, nel pieno di sfide geopolitiche, economiche, sociali e sanitarie cruciali: la nuova guerra fredda con la Cina, la crisi economica che morde, la sfida per il vaccino mentre il coronavirus picchia duro sugli Stati Uniti, gli scontri per rivendicare più diritti per la minoranza afroamericana. Sei i temi preannunciati: i traguardi di Trump e Biden, la Corte Suprema, il Covid-19, l'Economia, la violenza nelle strade e l'integrità dell'elezione. Ma a servire a Biden l'asso d'oro su un piatto d'argento è arrivato ventiquattrore prima il New York Times, schiaffando in faccia agli americani le dichiarazioni dei redditi del presidente, fotografia di un leader che per dieci anni non ha versato un centesimo al fisco. Lui ha già ricordato di essere il solo presidente della storia a rinunciare a uno stipendio da oltre 400mila dollari l'anno. Ma l'argomento è una manna per Biden, a rischio di finire sotto torchio per il figlio Hunter: «Non aveva un lavoro. Aveva grosse difficoltà e improvvisamente fa i milioni di dollari non appena il padre diventa vicepresidente» di Obama, attacca Trump.
Lo sfidante Sleepy Joe, il morto di sonno - come lo chiama il presidente- ha la fortuna (o la iattura) di essere avanti nei sondaggi, come la Clinton nel 2016. Sua moglie Jill non vede l'ora di mostrare agli americani «che aspetto ha un presidente», «uno che è calmo, costante, forte, resiliente», con una «leadership ferma» contro «il caos di Trump». Da cui tutti si aspettano il coup de théâtre o quantomeno una performance da animale televisivo. I maligni dicono che se Biden uscirà vivo dal ring, i democratici stapperanno lo champagne, tanto scarse sono le aspettative sulla performance del proprio candidato.
Che si è allenato per decine di ore con i consiglieri, tra cui l'amico ed ex capo dello staff Ron Klain. Trump ha scaldato i muscoli con l'avvocato Rudy Giuliani e il governatore del New Jersey, Chris Christie, nei panni di Biden. Ai sondaggi l'ardua sentenza.
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