Coronavirus

Regioni in pressing, Draghi: "Programmiamo le riaperture per quando si può"

Si è concluso il vertice tra Governo e Regioni sull'emergenza Covid-19: tra i temi caldi, il punto sul piano vaccinale. Così il premier Draghi: "Programmare le riaperture già da ora per quando sarà possibile"

Regioni in pressing, Draghi: "Programmiamo le riaperture per quando si può"

Fare il punto sul piano vaccinale per arrivare il prima possibile alla soglia delle 500mila dosi al giorno e discutere del decreto che entrerà in vigore dal 7 aprile: sono stati questi i temi principali del vertice di oggi fra il presidente del Consiglio, Mario Draghi, e i presidenti delle Regioni.

"Italia meglio dell'Europa, programmiamo riaperture"

"Dobbiamo andare avanti insieme e ce la faremo". Si è espresso così, secondo quanto riportato da Adnkronos da alcune fonti presenti all'incontro, il premier Mario Draghi incontrando le Regioni all'inizio del vertice sul piano vaccinale. "Remiamo tutti nella stessa direzione". Nel corso dell'incontro, il premier ha sottolineato come "l'Italia non va male, anzi va meglio dell'Europa. Bisogna migliorare e lo faremo già nei prossimi giorni", sarebbe stata la promessa del presidente del Consiglio che avrebbe assicurato ai presenti di voler ridare speranza al Paese. Preoccupato dagli effetti economici su famiglie e imprese dell'emergenza pandemica, Draghi avrebbe poi sottolineato la necessità di "programmare le riaperture già da ora per quando sarà possibile".

Il punto sulla vaccinazione

"Bisogna cominciare ad aver di nuovo il gusto del futuro. Occorre uscire da questa situazione di inattività. Sono certo che, tutti insieme, raggiungeremo qualunque obiettivo. Questa è la mia certezza, non è una speranza nè un pronostico", ha sottolineato il presidente del Consiglio. Per quanto riguarda le forniture dei vaccini per i prossimi mesi la Commissione ha assicurato "che le dosi dovrebbero essere più che sufficienti per raggiungere l'immunità per il mese di luglio in tutta l'Europa" ha affermato nel suo intervento al tavolo con le Regioni. Il premier appare soddisfatto per come sta evolvendo la campagna vaccinale, sottolineando come stia migliorando "continuamente e rapidamente". Gli obiettivi prefissati per aprile e maggio, in riferimento alle forniture di vaccini e al numero delle vaccinazioni, pari al mezzo milione di vaccinati al giorno, "non sembrano più così lontani" ha detto il premier.

Johnson&Johnson dal 16 aprile

Presenti al vertice, oltre ai i ministri interessati, anche il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio e il Commissario per l'emergenza Covid, Francesco Figliuolo. "Questa mattina ho rappresentato l'intero Consiglio regionale all'inaugurazione dell'hub vaccinale alla Fiera del mare a Genova. Il Commissario Figliuolo mi ha confermato che i vaccini Johnson & Jonhson arriveranno in Italia dal 16 aprile". Intanto, la ministra per gli Affari Regionali, Mariastella Gelmini, ha affermato che entro Pasqua arriveranno in Italia tre milioni di dosi di vaccini e "la vera sfida adesso è somministrarli il più velocemente possibile. È una corsa contro il tempo". Il vaccino J&J si unirà alla flotta di quelli già disponibili: Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Rispetto a questi, però, è l'unico monodose (qui il nostro pezzo di approfondimento), si conserva facilmente in frigo sembra efficace anche contro le varianti ed ha un'efficacia molto elevata nell'evitare le forme gravi della malattia. Per queste sue caratteristiche, dovrebbe essere tra i primi vaccini disponibili anche in farmacia.

"Firmato protocollo con le farmacie"

"Ho appena firmato il protocollo con Regioni e farmacisti per far partire in sicurezza le vaccinazioni Covid nelle farmacie del nostro Paese. La campagna di vaccinazione è la vera chiave per chiudere questa stagione così difficile. Oggi facciamo un altro importante passo avanti per renderla più veloce e capillare". Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla propria pagina Facebook. Su questo fronte si sta muovendo anche il Lazio con una "riunione operativa per organizzare l'apporto della rete delle farmacie nella campagna vaccinale" contro Covid-19 annunciato dall'assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D'Amato. "Le farmacie aderiranno numerose anche a questa iniziativa, animate da quello spirito di servizio che da sempre le connota e che durante la pandemia è emerso con forza. Daranno così un contributo significativo al raggiungimento dell'obiettivo di ottenere al più presto una copertura vaccinale adeguata", ha assicurato il presidente di Federfarma nazionale Marco Cossolo, commentando insieme a Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, l'accordo quadro siglato con Governo, Regioni e Province Autonome per la somministrazione dei vaccini anti-Covid in farmacia da parte del farmacista. In allegato, abbiamo inserito "l'Accordo quadro tra il Governo, le Regioni, le Province autonome, Federfarma e Assofarm per la somministrazione da parte dei farmacisti dei vaccini anti Sars-Cov-2"

"Riaperture ragionevoli"

I governatori di centrodestra spingono per quelle che definiscono "riaperture ragionevoli". È quanto trapela da fonti della Lega, con riferimento al vertice Stato-Regioni. In particolare, i governatori della Lega insistono affinché nel prossimo Decreto siano previste delle clausole per ripristinare le zone gialle nei territori ove i numeri lo consentono chiedendo "di rivalutare i criteri per individuare l'andamento del contagio" (criteri che sono influenzati anche dal numero di tamponi effettuati). Dopo un quasi un anno dall'inizio della pandemia, la Lega auspica indicazioni scientifiche sul rischio che comporterebbero alcune riaperture come quelle di teatri o ristoranti per immaginare 'scelte consapevolì della politica". "I governatori hanno anche chiesto al governo di incrementare il personale sanitario per fare i vaccini, considerate le promesse non mantenute dal precedente governo", è quanto riportato da AdnKronos.

"Sono soddisfatta di questa riunione e per le parole del presidente Draghi. È indispensabile la collaborazione tra governo e Regioni per arrivare all'obiettivo che ci siamo prefissati in merito alla campagna vaccinale. Stasera usciamo da questo incontro consapevoli che i nostri destini sono legati. I cittadini ci giudicheranno per la nostra sinergia e per ciò che faremo, insieme, in concreto". Lo avrebbe detto, secondo le agenzie, il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini nel corso del vertice Stato-Regioni.

Anche la Sicilia vuole Sputnik

Il controverso vaccino Sputnik, rifiutato per il momento dall'Europa ma che il governatore della Campania, De Luca, vorrebbe avere per la sua popolazione, fa gola anche alla Sicilia. "Vorremmo poter utilizzare qualunque tipo di vaccino per immunizzare la nostra comunità, ma la ragione impone il rispetto di un protocollo, di aspettare l'Ema e di accettare le direttive del governo centrale. Ci siamo mossi seguendo le linee del ministero. Se sarà autorizzato lo Sputnik, chiederemo una deroga a Roma per potere trattare noi".

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, ribadendo che "La Sicilia è fra le regioni più virtuose nella somministrazione ma le dosi stanno finendo, abbiamo scorte solo per qualche giorno".

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