Vessata dai venditori: risarcita

Troppe telefonate per proporre acquisti, riceverà 229mila dollari

New York Un maxi-risarcimento da 230 mila dollari per essere finita nel mirino delle offerte pubblicitarie troppo pressanti di una compagnia telefonica. È quanto ha stabilito un giudice federale di Manhattan a favore di una donna del Texas, obbligando la Time Warner Inc. a procedere al pagamento di 229 mila e 500 dollari per averla assillata con 153 telefonate in meno di un anno.

La compagnia ha letteralmente tempestato di chiamate Araceli King, originaria di Irwing, per proporle contratti e promozioni: e se episodi del genere accadono di frequente anche in Italia, negli Stati Uniti il giudice ha stabilito che tale atteggiamento costituisce un vero e proprio stalking, tanto da meritare un lauto risarcimento.

Il magistrato ha spiegato ai giornalisti di aver deciso di applicare una pena fino a 1500 dollari a telefonata perch‚ le azioni della società con sede a New York sono state «particolarmente eclatanti», e in violazione del Telephone Consumer Protection Act del 1991. I messaggi peraltro erano rivolti ad un uomo di nome Luiz Perez, che in passato aveva il suo numero di cellulare, ma nonostante lei abbia spiegato la situazione ad un rappresentante della società e abbia più volte chiesto loro di smettere, nulla è cambiato. E così l'anno scorso ha deciso di denunciare le continue chiamate.

A parere del giudice, se Time Warner avesse tenuto un «comportamento responsabile», avrebbe continuato a cercare con più determinazione Perez, lasciando in pace la donna. Anche perché 74 delle chiamate sono state fatte dopo che la società ha ricevuto una copia della causa presentata dalla signora King nel marzo 2014.

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