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"Vi spiego perché la legge sulla cannabis favorisce lo spaccio"

Secondo Domenico Pianese, segretario generale del Coisp, la legge sulla cannabis in discussione oggi alla Camera, renderà più difficile la lotta al narcotraffico

"Vi spiego perché la legge sulla cannabis favorisce lo spaccio"

"Lo spaccio non terminerebbe con questa legge". Domenico Pianese, segretario generale del Coisp, spiega i motivi per cui la legge sulla 'cannabis domestica' renderebbe più difficile il lavoro degli agenti di polizia e favorirebbe il traffico di droghe, sia leggere sia pesanti.

Quali sono i rischi della legge sulla cannabis?

"L'aumento della diffusione, dell'uso e dell'abuso di cannabis ovviamente, ma anche di altre sostanze stupefacenti. L'hashish e la marijuana rappresentano la porta d'ingresso che valicano tutti coloro che poi arrivano a utilizzare altri tipi di sostanze come la cocaina, il crack, l'eroina, le droghe sintetiche. E di conseguenza il rischio più evidente è quello dell'aumento degli incidenti stradali legati all'assunzione di queste sostanze in maniera “legale”.

È vero che favorirebbe lo spaccio?

"Nel medio e lungo periodo sì, poiché aumenterebbero sensibilmente gli assuntori di cannabis e di conseguenza aumenterebbe la richiesta anche di altre droghe. L'hashish e la marijuana sono solo la punta dell'iceberg dell'affarismo".

Si spieghi meglio.

"Secondo i dati del report annuale presentato lo scorso 23 giugno dalla Direzione Centrale Antidroga, l'organismo interforze del Dipartimento di Pubblica Sicurezza che si occupa proprio del contrasto al narcotraffico, emerge che tra le sostanze sequestrate in chili, nel 2021, la cocaina con il 54,41% sul totale intercettato alle frontiere, è la prima sostanza".

Per le Forze di Polizia potrebbe essere più difficile contrastare lo spaccio?

"Indubbiamente per le Forze di Polizia sarebbe un brutto colpo per tutto ciò che concerne l'attività di prevenzione e contrasto allo spaccio nazionale e internazionale. Tutte le attività di prevenzione per ridurre e rendere difficile l'uso di sostanze stupefacenti verrebbe vanificato dalla facilità di reperimento di queste sostanze che, se passasse la legge, sarebbero di libera coltivazione e consumo. Ma non solo: c'è chi, visto il prezzo irrisorio di hashish e marijuana continuerà ad acquistarle nelle piazze di spaccio e quindi, per le Forze dell'Ordine, sarà impossibile distinguerle. Per noi, dunque, sarà più difficile intervenire specialmente nella repressione".

Crede che la legislazione attuale sia efficace per contrastare il traffico di droga?

"La legislazione italiana è sicuramente molto efficace nella lotta al narcotraffico, anche se bisognerebbe lavorare di più a livello internazionale. Il nostro contrasto è estremamente avanzato, frutto di decenni di esperienza e della messa a fattor comune dei dati tra le varie Forze di Polizia: quella italiana è un'attività tra le migliori al mondo. Altri Stati purtroppo devono ancora fare molti passi in avanti, perché chi pensa di poter affrontare la lotta al traffico di stupefacenti all'interno dei confini nazionali commette un errore strategico enorme. Quindi bisognerebbe aumentare il controllo condiviso con gli altri Paesi per intervenire proprio sulle grandi “aziende” produttrici della maggior parte delle sostanze stupefacenti, affinché vi sia un vero e proprio contrasto unico a livello internazionale".

Quanto incide la lotta al traffico di stupefacenti nell'attività delle Forze di Polizia?

"Moltissimo. Anche perché la lotta al narcotraffico è legata a filo doppio alla lotta organizzazioni criminali- italiane, come la mafia, la 'ndrangheta, la sacra corona, la camorra - ma anche a quelle internazionali, come quelle africane che nel nostro Paese sono molto attive.

Incidere negativamente con l'approvazione di queste norme, di fatto, va a favorire anche le grandi organizzazioni criminali che accumulano ricchezza per poi incidere nel tessuto sociale e commerciale del nostro Paese".

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