Guerra in Ucraina

Viaggio nella città-arsenale di Rzeszów. "Noi bersagli di Putin, ma siamo pronti"

La città a 100 chilometri dal confine è l'hub per le armi destinate a Kiev. E per gli Usa l'aeroporto è una base logistica

Viaggio nella città-arsenale di Rzeszów. "Noi bersagli di Putin, ma siamo pronti"

Il sistema antimissilistico americano Patriot puntato a est in Polonia, a meno di 100 chilometri dal confine ucraino, testimonia la crescente presenza della Nato a difesa dello spazio aereo dei paesi membri e il timore per un'escalation con la Russia. Passando dalla strada che costeggia il reticolato dell'aeroporto internazionale di Rzeszów-Jasionka, si ha subito la sensazione di un clima di mobilitazione generale da parte delle forze Nato con un via vai di mezzi militari a tutte le ore. Nelle ultime settimane la città polacca, circa 200mila abitanti e un'ora di macchina dall'Ucraina, è diventata il principale hub per l'arrivo di armi destinate all'esercito ucraino.

L'aeroporto cittadino civile è oggi utilizzato dalle forze armate americane come punto di appoggio logistico ed è proprio qui che pochi giorni fa, durante la sua visita in Polonia, è atterrato l'Air Force One con il presidente degli Stati Uniti. Il fatto che Biden si sia fermato a Rzeszów per incontrare i militari e visitare la base, testimonia la centralità del presidio per gli Stati Uniti.

Già nelle settimane precedenti lo scoppio della guerra l'esercito americano aveva realizzato una base nel palacongressi adiacente l'aeroporto a testimonianza dell'allerta dell'intelligence americana per un possibile attacco russo.

Dal 24 febbraio il via vai di aerei militari e di voli con le armi si è fatto sempre più consistente e anche l'Aeronautica militare italiana ha compiuto decine di voli partiti da Pisa e Pratica di Mare e atterrati a Rzeszów. Secondo un'analisi realizzata dallo spotter olandese Gerjon, la nostra Aeronautica utilizza per il trasporto delle armi un Boeing KC767 e due C-130 J Hercules.

La sicurezza dell'aeroporto è garantita in prevalenza dalla contraerea Patriot, il sistema antimissilistico americano schierato al lato della pista di atterraggio e, oltre ai jet, sono presenti numerosi mezzi militari con un livello di allerta cresciuto con il passare dei giorni, in particolare in seguito all'attacco russo a un campo di addestramento militare a Javoriv, a pochi chilometri dalla Polonia.

Il sistema antimissilistico Patriot è stato attivato dopo che una flotta di aerei della US Air Force (Usaf) è arrivata dalla base di Ramstein in Germania e il comando europeo degli Stati Uniti (Eucom) ha dichiarato che la sua installazione è avvenuta come «dispiegamento difensivo». Da un punto di vista operativo, il Patriot è stato utilizzato con successo in Iraq ed è in servizio al comando di difesa aerea israeliana.

L'arrivo di armamenti nell'area di Rzeszów è sempre più consistente e non a caso, a pochi chilometri dall'aeroporto, ci imbattiamo in una colonna di carri armati sull'autostrada in direzione del confine ucraino. Sebbene la Nato abbia smentito la possibilità di inviare carri armati all'esercito ucraino, il presidente ucraino Zelensky, solo pochi giorni fa ha chiesto l'1 per cento dei carri armati della Nato: «Dateceli o vendeteceli. Ma non abbiamo una risposta chiara».

Di certo Rzeszów rappresenta uno degli obiettivi militari più sensibili nell'Europa dell'Est e una fonte militare locale ci racconta che «nell'ipotesi di una guerra tra NATO e Russia, questa sarebbe la prima grande base militare attaccata dall'esercito russo».

Gli facciamo notare che sarebbe un punto di non ritorno ma per i polacchi la guerra è già alle porte.

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