Europa

Il vicepremier: dobbiamo contare di più a Bruxelles. Ma in Italia ieri sono sbarcati oltre 500 migranti

I Paesi del Sud Europa ancora distanti: solo accenni a solidarietà e condivisione

Il vicepremier: dobbiamo contare di più a Bruxelles. Ma in Italia ieri sono sbarcati oltre 500 migranti

Mentre i leader dei Paesi mediterranei discutevano ad Alicante al vertice EuMed9 sul tema dell'immigrazione, a Lampedusa sbarcavano i primi trentatré migranti imbarcati dalla Ong tedesca Louise Michel ed entro questa sera ne arriveranno a Salerno altri 248 dalla Geo Barents dopo il via libera delle autorità italiane. I 261 migranti a bordo della Humanity 1 dovrebbero invece sbarcare a Bari. Proprio da Alicante il vicepremier e Ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani ha affermato che dall'Italia «non manca una risposta solidale, basta che si rispettino le regole» riferendosi al ruolo delle Ong. Quello delle migrazioni, ha aggiunto Tajani «è un problema globale, non è una questione tra Italia e Francia. È un tema che può essere risolto solo a livello europeo» auspicando un impegno «per fermare i flussi irregolari».

Oltre al nodo migranti, i principali argomenti al centro del vertice EuMed9 sono stati il ruolo del Mediterraneo di fronte alle sfide globali, la crisi energetica e le conseguenze della guerra in Ucraina. Ospiti del premier spagnolo Pedro Sanchez, sono stati i leader dei paesi Ue del Mediterraneo, insieme al presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e, a causa dell'influenza di Giorgia Meloni, per l'Italia ha presenziato il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Tajani ha lanciato un messaggio di unità: «Siamo il 46% della popolazione europea e rappresentiamo il 41,5% del Pil Ue. Per questo l'azione dei Paesi del Sud dell'Europa deve essere coesa. Strategia comune sul fronte economico, energetico e migratorio». Legata all'immigrazione è la proposta italiana di un «piano Mattei per l'Africa con adeguato sostegno delle risorse Ue». Tajani ha poi invitato a trovare una linea comune sul price cap al gas insieme al meccanismo di acquisti congiunti di metano: «Sul tema energetico vi sarà nei prossimi giorni una riunione dei ministri dell'energia che preparerà il Consiglio europeo del 15 dicembre in cui vogliamo avere una voce forte e coesa».

Nonostante le differenze che permangono su alcuni dossier (in primis l'immigrazione, «bisogna tenere conto della visione del Paesi del Mediterraneo all'interno del nuovo patto su migrazione e asilo: dovrebbe essere raggiunto un giusto equilibrio, in linea con i trattati dell'Ue, tra solidarietà ed equa condivisione delle responsabilità», si legge nel comunicato finale) tra i Paesi mediterranei, nella dichiarazione conclusiva del vertice emergono alcuni punti in comune come la richiesta di una «rapida attuazione di un limite di prezzo del gas basato sul mercato in modo temporaneo ed efficace che garantisca la prevenzione dei prezzi eccessivi, la competitività industriale e la sicurezza dell'approvvigionamento» e il sostegno a misure per «ridurre la domanda di energia». Fa poi riflettere il riferimento a una «sovranità energetica europea». Oltre alla richiesta di un tetto al prezzo del gas, l'invito è quello di attuare i «piani di ripresa e resilienza in modo efficace».

Resta da capire se i Paesi del Nord Europa saranno sensibili alle sollecitazioni delle nazioni mediterranee.

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