Il video choc al processo Floyd. "Tradito il distintivo di polizia"

In aula il filmato integrale della morte dell'afroamericano. I familiari: "È un referendum sulla giustizia americana"

Il video choc al processo Floyd. "Tradito il distintivo di polizia"

Otto minuti e 46 secondi in ginocchio: i parenti e gli avvocati di George Floyd ieri mattina hanno voluto ricordare così quell'infinito lasso di tempo in cui l'agente Derek Chauvin si è accanito sul collo dell'afroamericano nel maggio 2020 a Minneapolis, causandone la morte.

Un gesto simbolico compiuto davanti all'edificio del tribunale nel primo giorno del processo contro Chauvin, accusato di aver ucciso Floyd premendo il ginocchio mentre l'uomo era tenuto inchiodato a terra a faccia in giù e ammanettato. L'episodio è stato filmato da un passante, e la diffusione del video sui suoi ultimi istanti di vita ha scatenato un'ondata di rabbia negli Stati Uniti e in tutto il mondo contro il razzismo e l'eccesso di violenza della polizia contro le persone di colore. Il processo contro il poliziotto, in una città blindata per il timore di scontri, è un vero e proprio «referendum sulla giustizia americana», per vedere se negli Usa possano essere garantiti «giustizia e uguaglianza per tutti», hanno detto i legali della famiglia Floyd poco prima dell'apertura dell'udienza.

«L'America ha un'opportunità, è un momento decisivo per la storia del nostro paese, per dimostrare che tutti hanno gli stessi diritti costituzionali. Ed è il momento di dimostrare al resto del mondo che l'America non abdica ai suoi ideali e non si tira indietro quando si tratta di libertà e di giustizia», hanno aggiunto.

«Questo assassinio non è un caso difficile da giudicare», ha poi sottolineato uno degli avvocati, Benjamin Crump (specializzato in casi di violenza della polizia contro afroamericani), riferendosi alle immagini in cui Chauvin soffoca l'uomo col ginocchio, nonostante questi implorasse di mollare la presa. «Nessuno lo definirebbe un caso difficile se la vittima fosse stata bianca, basta guardare il video della tortura con cui Floyd viene ucciso», ha ribadito.

L'accusa ha deciso di mostrare alla giuria la versione integrale (in tutto nove minuti e 29 secondi) del filmato della morte dell'afroamericano, compreso l'audio in cui Floyd dice per 27 volte «non riesco a respirare», mentre i testimoni esortavano l'agente a togliere il ginocchio dal collo dell'uomo. Chauvin - accusato di omicidio di secondo grado, omicidio di terzo grado e omicidio colposo di secondo grado - se verrà condannato per il capo di imputazione più grave rischia da 10 anni e mezzo a 15 anni di carcere: l'ex agente «ha tradito il suo distintivo, il suo giuramento di proteggere i cittadini e di usare compassione nell'esercizio delle sue funzioni», ha detto il procuratore che rappresenta l'accusa, Jerry Blackwell.

«L'agente Chauvin - ha precisato - è ricorso a un uso eccessivo e irragionevole della forza contro un uomo che non costituiva alcuna minaccia. Per questo non può essere considerato innocente». «Mettiamo la politica da parte in questo processo», ha replicato invece Eric Nelson, difensore di Chauvin. L'ex poliziotto, seduto in aula accanto al suo legale, si è dichiarato non colpevole. L'avvocato ha sottolineato come Floyd fosse sotto l'influenza di stupefacenti e si rifiutò due volte di ridare indietro le sigarette che aveva tentato di acquistare con una banconota falsa da 20 dollari. Il processo dovrebbe durare dalle due alle quattro settimane presso il centro governativo della contea di Hennepin, nel centro di Minneapolis, dopodiché la giuria inizierà a deliberare.

I giurati sono quindici, nove bianchi e sei di colore (di cui quattro neri e due di

razza mista), e sono stati scelti nel corso un lungo processo di selezione all'inizio di marzo. Gli altri tre agenti coinvolti nell'arresto di Floyd sono accusati di favoreggiamento e saranno processati insieme ad agosto.

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