Dalla Vigilanza Bce alle norme sul bail in ecco il terremoto che ha scosso il credito

L'autunno caldo 2014 dopo le nozze mancate tra Etruria e Pop Vicenza

Milano Gli appuntamenti con l'ex ministro Boschi e le mail di Marco Carrai riferite ieri in audizione da Federico Ghizzoni vanno inquadrati all'interno di un complesso momento storico per il sistema bancario italiano compreso tra il 2013 e il 2016. Una vera rivoluzione che ha scosso l'intero assetto del credito, complice la nascita dell'Unione bancaria europea con l'arrivo della Vigilanza della Bce e le nuove norme sul bail in.

Ma partiamo da Arezzo. A dicembre 2013 Bankitalia invita il cda della Popolare dell'Etruria a cercare «un gruppo di adeguato standing in grado di apportare le necessarie risorse patrimoniali, manageriali e professionali» che possa salvarla. Il 22 gennaio del 2014 la Popolare di Vicenza ammette di aver aperto un dossier su Etruria. Il 21 febbraio 2014 Matteo Renzi accetta di formare il nuovo governo e presenta la lista dei ministri, tra cui Maria Elena Boschi, che ha la delega per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento. Il 12 aprile 2014 Etruria e Pop Vicenza raggiungono un'intesa per definire la «struttura, le modalità, nonché le condizioni» di una «possibile integrazione». Una nota specifica come «fino al 30 maggio, Etruria si asterrà da altre analoghe trattative per consentire a Vicenza di presentare entro tale termine un'offerta vincolante». Nel maggio del 2014 le manovre per il matrimonio tra Vicenza e Etruria entrano nel vivo: l'istituto di Gianni Zonin lancia un'Opa da 217 milioni sulla banca toscana, il cda di Arezzo risponde picche e a giugno, Vicenza rinuncia alle nozze facendo decadere l'offerta. L'autunno del 2014 si fa ancora più caldo: ai primi di settembre, Ghizzoni incrocia la Boschi al Forum Ambrosetti di Como e l'11 settembre a un incontro di natura istituzionale a Roma, poi due mesi dopo a Milano in occasione della celebrazione dei 15 anni di Unicredit. Il 1 novembre del 2014 Bankitalia multa i vertici fra cui il padre del ministro Boschi, vicepresidente dell'istituto. Il 4 novembre la Bce assume la Vigilanza delle banche europee, comprese quelle italiane.

Il 12 dicembre, mentre latitano i pretendenti per l'Etruria, la «preoccupata» Boschi va da Ghizzoni per parlare dell'impatto sul territorio delle banche in crisi e il 13 gennaio Carrai scrive la mail all'allora ad di Unicredit. Una settimana dopo, il 20 gennaio del 2015, il governo Renzi vara la riforma delle Popolari con un decreto legge che impone alle 10 più grandi (ovvero con più di 8 miliardi di attivi, compresa dunque Etruria) la trasformazione in spa. L'11 febbraio del 2015 l'istituto aretino viene commissariato dal Tesoro, su proposta di Bankitalia che non avverte in anticipo il governo, per «gravi perdite del patrimonio».

Il 13 novembre 2015 il Consiglio dei Ministri si allinea finalmente alle regole europee dopo il tardivo via libera del Parlamento e recepisce con decreto la normativa sul bail in che entra in vigore dal 1 gennaio 2016: di fatto azionisti, obbligazionisti e i detentori di conti correnti sopra i 100mila euro, saranno coinvolti nella copertura delle perdite di una banca in caso di insolvenza.

Si arriva così al 22 novembre 2015: il governo vara il decreto di risoluzione delle quattro banche che vengono messe in vendita nel 2016. Operazione che si concluderà nel gennaio 2017 con la cessione a Ubi di Etruria, Marche e Chieti (Carife va alla Bper) a un prezzo simbolico di un euro.CC

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica