Coronavirus

Virus, il Cdm approva nuovo decreto: multe fino a 3mila euro e sanzioni più dure a chi viola restrizioni

Le Regioni potranno decidere di "introdurre o sospendere l'applicazione di una o più misure" firmando ordinanze valide per sette giorni. Il documento contiene i provvedimenti emanati finora

Virus, il Cdm approva nuovo decreto: multe fino a 3mila euro e sanzioni più dure a chi viola restrizioni

È terminata la riunione del Consiglio dei ministri che prevede sanzioni più dure per chi viola le misure disposte con il fine di contenere l'epidemia causata dal coronavirus. Come riportato dal Corriere della sera, per chi non rispetterà i divieti, il provvedimento prevede una sanzione amministrativa da 400 a 3mila euro. Per i negozi che non si conformeranno alle nuove misure, invece, è prevista "la chiusura provvisoria dell'attività o dell'esercizio, per una durata non superiore a cinque giorni". In base a quanto appreso da Adnkronos, poi, nel decreto varato poco fa non ci sarebbe la confisca di auto, moto e veicoli per chi aggira le norme governative.

Un unico documento

Con una circolare ai prefetti, il capo di gabinetto del ministro dell'Interno, Luciana La morgese, ha fissato le direttive per applicare il decreto varato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sabato 21 marzo su attività aperte e spostamenti. Il decreto legge non cancella le norme adottate finora nel Paese con i precedenti decreti dell'esecutivo giallo-rosso, ma la sistema in un documento unico. Per questo motivo, i divieti in vigore restano validi.

Le regioni e i sindaci

In base a quanto ricostruito dal quotidiano, un'importante novità riguarderà le regioni perché, in base a quanto si legge nella versione ancora provvisoria dell'articolo 3, i presidenti possono "introdurre o sospendere l'applicazione di una o più misure" firmando ordinanze valide per sette giorni, "in relazione a specifiche situazioni di aggravamento, ovvero di attenuazione del rischio sanitario. E anche i sindaci, a certe condizioni, avranno facoltà di introdurre o sospendere alcune misure (sempre in base all'andamento e all'evoluzione dell'epidemia da Covid-19).

I chiarimenti di Conte

E poco fa, in conferenza stampa in streaming da palazzo Chigi, il presidente Conte ha spiegato il contenuto del provvedimento, chiarendo ogni punto: "Con questo decreto legge abbiamo anche regolamentato in maniera più puntale e trasparente i rapporti con il Parlamento. Prevediamo che ogni iniziativa venga trasmessa ai presidenti delle Camere che io o un ministro delegato vada a riferire". E parlando sulla durata delle misure restrittive ha dichiarato: "Si è creata discussine sul fatto che l'emergenza sarebbe stata prorogata fino al 31 luglio 2020: nulla di vero, assolutamenteno. A fine gennaio abbiamo deliberato lo stato di emergenza nazionale, un attimo dopo che l'Oms ha decretate l'emergenza un'epidemia globale. L'emergenza è stata dichiarata fino al 31 luglio. Non significa che le misure restrittive saranno prorogate fino a quella data".

Gli scioperi

E augurandosi che le misure restrittive possano essere ridotte a breve, Conte ha affrontato anche il tema degli scioperi e ha dichiarato: "Stiamo facendo aggiustamenti, coinvolgendo sindacati che, a volte, non sono rimasti soddisfatti. Mi auguro non ci sia uno sciopero, il Paese non se lo può permettere. Vale anche per i carburanti, sarà assicurato il rifornimento". Descrivendo questo periodo come "una prova durissima", il capo dell'esecutivo ha aggiunto: "Siamo pronti in qualsiasi momento e ci auguriamo prestissimo di allentare la morsa delle misure restrittive e superarle. Ne approfitteremo per trarne il giusto insegnamento".

Le attività produttive

Nel provvedimento si legge che sono sospese "tutte le attività produttive, industriali e commerciali, fatta eccezione per quelle essenziali" (che sono indicate nell'allegato del documento). Come riportato dal quotidiano, con riguardo alle attività commerciali, tuttavia, continuano a operare le pervisioni recate dal d.P.C.M. 11 marzo 2020 nonché dall'ordinanza del ministro della Salute del 20 marzo 2020. Inoltre, le attività produttive sospese possono continuare a svolgersi se organizzate secondo modalità a distanza o lavoro agile. Le attività professionali non sono sospese ma restano ferme le raccomandazioni indicate dall'articolo 1, del citato d.P.C.M. 11 marzo 2020.

"Vitale rispettare le regole"

"È di vitale importanza rispettare le regole, affinché si possa arginare il contagio e porre fine all'emergenza", ha dichiarato Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, che su Facebook ha scritto: "Per questo abbiamo introdotto delle sanzioni nel caso di violazione delle norme: una misura rigorosa e necessaria perché la priorità è tutelare la salute di tutti i cittadini. Il Paese sta attraversando una fase estremamente critica che, per essere superata al più presto, richiede grandi sacrifici. Chi non osserva le disposizioni introdotte rischia di renderli vani e noi non possiamo permettere che ciò avvenga. Gli imprenditori, i lavoratori, le famiglie stanno fronteggiando ogni giorno la crisi del coronavirus e il governo ha messo in campo tutti gli strumenti per supportarli, ma c'è bisogno della responsabilità di ogni singolo cittadino. Lo dobbiamo a chi combatte questa guerra in trincea, dalla sanità alle forze dell'ordine, dai servizi essenziali all'Esercito. È per rispetto nei confronti del loro straordinario impegno che servono misure atte a garantire la stretta osservanza delle norme".

"Il Governo sta lavorando costantemente per fornire i rinforzi a chi è in prima linea a partire dai dispositivi di protezione individuale come le mascherine che inizieremo a produrre in Italia, mentre dall'estero ne arrivano a milioni ogni giorno", ha continuato Fraccaro. Che conclude: "La disponibilità della terapia intensiva è aumentata del 64% e i posti letto sono quadruplicati. Il sistema-Paese sta reagendo con grande forza e spirito di squadra, noi continueremo a fare tutto ciò che è necessario per superare la crisi sanitaria, sociale ed economica e far ripartire l'Italia. Con il contributo di tutti ce la faremo.

Restiamo a casa per restare uniti".

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