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"È la vittoria di un'Ancona popolare. Schlein? Ha parlato di massimi sistemi"

Il neo sindaco: "Trionfo sulla sinistra dopo 31 anni, ora una filiera con Acquaroli. Ringrazio Berlusconi per i consigli che mi ha dato"

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Non è semplice raggiungere al telefono il neo-sindaco Daniele Silvetti dopo la storica vittoria di Ancona. Il centrodestra espugna il capoluogo marchigiano dopo 31 anni di amministrazioni di centrosinistra. «Si tratta di una vittoria di popolo», esordisce il primo cittadino, esponente di Forza Italia. «La cittadinanza mi ha portato per mano sino al Comune».

Sindaco, una giornata storica.

«Scusi sto cercando di conquistare un angolino da cui riuscire a parlare. C'è un gran trambusto. Sì, è una giornata che per noi ha un sapore storico. Mi assento un attimo che è arrivata mia moglie» (in sottofondo si sentono applausi scroscianti e cori di giubilo).

Ha vinto contro i pronostici.

«Lasciamo stare gli attacchi che abbiamo subito, ormai... . Abbiamo cercato d'interpretare la voglia di cambiamento. E mi pare che la coalizione ci sia riuscita sin da principio».

Il vicepremier Tajani ha dedicato la sua e la vittoria di Brindisi al presidente Berlusconi.

«Un giusto riconoscimento. Mi ha chiamato domenica scorsa e lo ringrazio per i consigli e per tutto quello che ci siamo detti».

Si è vista Elly Schlein ad Ancona?

«Sì, due volte (ride). Quando si viene ad Ancona bisogna parlare di contenuti e di territorio, non di massimi sistemi».

Niente effetto Schlein.

«Beh, i commentatori siete voi

I miei avversari pagano anche la continuità, Helmut Kohl perse le elezioni in Germania dopo averla riunificata, pensi. Credo che ad Ancona, dove le dinamiche sono abbastanza complesse, ci fosse una sincera voglia di cambiamento. Questa è una vittoria di popolo, i voti sono arrivati soprattutto dai quartieri periferici».

Quelli che la sinistra avrà abbandonato.

«I cittadini riuscivano più a far parte dei processi. Mi hanno chiesto di tornare a decidere. E mi hanno accompagnato sin dall'inizio a questo trionfo. Guardi che non è stato semplice e che non era per nulla scontato».

Ora c'è la possibilità di costruire una filiera col presidente Acquaroli.

«Sì, la filiera è uno strumento che vogliamo mettere a disposizione dei cittadini».

Vi siete già sentiti?

«So che arriverà stasera. Ho ripreso il telefono ora. Devo ancora vedere i miei figli, si immagini. Sono riuscito però a sentire il vicepremier Tajani».

I partiti della coalizione l'hanno aiutata?

«Mi hanno aiutato già cinque mesi fa, quando hanno fatto sintesi sul mio nome. Non è una cosa che avviene di consueto nel centrodestra».

E ora cosa promette ad Ancona?

«Devo dare risposte emergenziali su alcune partecipate e devo conoscere tutta la macchina comunale.

Sa che le dico? Che è proprio dall'interno del Comune che è partito il cambiamento».

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