Vittorio Sgarbi: "Ecco cosa ho scritto a Speranza. Noi abbiamo rischiato la vita"

Il senatore e critico d'arte Vittorio Sgarbi critica la gestione della pandemia e le mancate tutele per le partite iva

Vittorio Sgarbi: "Ecco cosa ho scritto a Speranza. Noi abbiamo rischiato la vita"

Il presidente del consiglio Mario Draghi ha accettato un “rischio calcolato” e dal 26 aprile prossimo torneranno le zone gialle nelle quali si riprenderà una “pseudo normalità”. Si partirà con i ristoranti aperti a pranzo e cena, poi sarà il turno delle piscine all’aperto e solo a giugno riapriranno le palestre. Una road map di riaperture progressive che non convince tutti.

Il senatore Vittorio Sgarbi, tra i più contrari alle limitazioni delle libertà individuali, ha affiancato i manifestanti dell’associazione “Io apro” che anche questa domenica sono scesi in piazza.

Perché scendete in piazza se c’è già una road map per le aperture?

"Perché non vogliamo prese per il c...o e finzioni. Anche se io ho considerazione del merito e delle capacità del mio amico Draghi, di fatto ci sono molte cose poco chiare. Poi bisogna assicurarsi che non tornino indietro perché se continuano con questa finzione delle zone gialle, rosse e verdi...".

Però il presidente Draghi ha detto che dal 26 aprile torneranno le zone gialle.

"Noi chiediamo di rendere bianca tutta l’Italia con tutto ciò che ne consegue. La manifestazione di domenica è nella speranza, nel tentativo di ottenere la possibilità di poter riprendere a lavorare. Del resto mi ha dato pienamente ragione persino il ministro Speranza".

In che modo le ha dato ragione?

"In conferenza stampa ha ripetuto quello che dico io da tempo, che all’aperto non ci si contagia. È quello che io dico da un anno, l’ho detto più di tutti, che all’aperto si può andare tranquillamente senza mascherina, che portare la mascherina all’aperto è dannoso, e che il pericolo maggiore per contrarre questo virus è al chiuso".

Avete avuto modo di parlare dopo il suo intervento in Parlamento?

"Sì, ci siamo sentiti e io gli ho scritto che ho grande simpatia per lui ma l'avrei voluto più coraggioso. O, meglio, capace di infondere Speranza. Cioè se stesso. Non paura e disperazione."

Il governo ha scelto di lasciare il coprifuoco alle 22. Secondo lei ha senso?

"È una misura grottesca e insensata perché nelle piccole città d’Italia, a Fossombrone o a Vigevano, alle 22.00 in qualunque giorno dell’anno non c’è nessuno per strada. Quindi perché non si può andare in giro alle 22.15? Non si capisce. È tutto assurdo. Non hanno fatto nulla di buono".

Magari è stata una scelta di mediazione tra le diverse anime del governo. Però danneggerà i ristoratori nella stagione estiva.

"Ma è evidente, ormai si va verso giugno quando il covid sarà andato via da solo come l’anno scorso e questo risolverà molti problemi. Il vaccino contribuisce a potenziare la garanzia di sicurezza. Portare le mascherine serve a dire che la paura è più forte della speranza. Quindi è chiaro che non c’è una sola cosa fatta bene. Avrebbero dovuto fare come in Svezia dove non si sono formalizzati e la gente va in giro per strada, noi per prendere un caffè dobbiamo entrare nel bar ma non possiamo consumarlo lì. Tutte cretinate di gente idiota totale".

Tirando le somme, secondo lei questo governo ha tenuto in debito conto le ragioni dei liberi professionisti?

"No, non sono state considerate con l’attenzione sufficiente. Pensiamo a quello che è successo per lo spettacolo. Hanno preso danari sufficienti i teatri ma non gli attori di teatro. Se io do 300mila euro ai teatri ma nemmeno una lira agli attori vuol dire che ho fatto un’operazione che serve alla struttura ma non serve a quelli che ci lavorano".

Perché non sta facendo abbastanza per le partite iva?

"Perché hanno sbagliato tutto. Non dovevano chiudere in quel modo, hanno posto delle limitazioni che tutti quelli che lavorano, dai musei, ai teatri, ai ristoranti, hanno accettato per poi rischiare di chiudere per sempre".

Perché ha sostenuto i manifestanti di “Io apro”?

"Chi mi conosce sa che sono il primo ad aver sostenuto Carriera andando, con mille polemiche con polizia e carabinieri, ai pranzi e alle cene che ha fatto a Pesaro e a Fano nel tempo in cui era stato proibito mangiare di sera. Io sono all’avanguardia, alla manifestazione a piazza Bocca della verità accanto a “Io Apro” ci sarà “Rinascimento”, il mio movimento".

Magari si potrebbe chiedere ai dipendi pubblici di contribuire con una decurtazione dello stipendio in favore degli autonomi?

"No, no. Non è colpa dei dipendenti pubblici. Bisogna aumentare i ristori, certo i dipendenti pubblici potrebbero anche essere contenti di restare a casa e prendere lo stipendio. Ma non hanno chiesto loro di restare a casa. Troverei assurdo questo processo di penalizzazione, già si è fatto un danno alle persone libere, alle partite iva, questo sarebbe un danno anche ai dipendenti pubblici i quali hanno avuto un vantaggio ma certo non l’hanno chiesto".

Gli unici che hanno lavorato quest’anno sono stati i parlamentari.

"E a rischio della vita. Noi siamo andati in Parlamento tutte le settimane senza essere vaccinati, perché la politica fa schifo, ed essendo Montecitorio esattamente come un teatro. Allora o aprono i teatri e rimane aperta Montecitorio o chiudono i teatri e chiudono Montecitorio. Arrivano parlamentari da ogni parte d’Italia facendosi contagiare, questa è un’altra misura in un mondo di idioti pieni di luoghi comuni. C’è poco da fare".

Non vaccinare i parlamentari è stata una misura populista?
"Direi ridicola.

Come quando si sono incazzati con De Luca. Lui è il capo della sanità in Campania e perché non deve fare il vaccino? Lo fa un professore che non va più a scuola? Tutto assurdo, non hanno fatto una cosa fatta a bene. Deficienti totale".

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