Il vizio di Elly: parlare male dell'Italia all'estero

Da leader cosmopolita e con triplo passaporto (italiano, svizzero e Usa) a Elly Schlein capita spesso di parlare dell'Italia dall'estero

Il vizio di Elly: parlare male dell'Italia all'estero
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Da leader cosmopolita e con triplo passaporto (italiano, svizzero e Usa) a Elly Schlein (nel tondo) capita spesso di parlare dell'Italia dall'estero. Spesso, male. Nelle sue uscite oltreconfine dipinge un paese in mano ai fascisti, omofobo, razzista, negazionista. E pure, ultima novità, con una scuola pubblica allo sfascio. Un caloroso invito a non investire in Italia, anzi a starne alla larga. «Il governo non ha ancora detto cosa intende investire in difesa della scuola pubblica. Questo vuol dire accettare che la scuola abbia meno strumenti e meno risorse a disposizione. È lo stesso giochino che stanno facendo sulla sanità pubblica. Per smantellare al scuola pubblica a vantaggio della privata basta stare fermi e io temo, che oltre alla sanità, lo stiano facendo sulla scuola» dice a Parigi la leader Pd, che in agenda ha prima un incontro coi sostenitori del locale Circolo del Pd presso la locale di sezione del Parti Socialiste nel 5éme arrondissement, poi colazione all'Hotel de Ville con la sindaca Anne Hidalgo e quindi faccia a faccia con Olivier Faure, primo segretario del Partito socialista. Anche recentemente la Schlein ha promosso l'immagine italiana all'estero. Ospite a Baunne, in Svizzera, del congresso del Ps, il Pd svizzero, Elly si era impegnata a convincere gli italiani emigrati a restarsene lì, a distanza di sicurezza da un paese dove abbondano i «rigurgiti di nazionalismo e negazionismo fascista».

Un paese dove governa una destra che ha ogni giorno un nemico diverso, «la donna troppo emancipata, la comunità Lgbt, i migranti e oggi anche gli ecologisti», mentre sui migranti «adotta leggi ingiuste ed illegali, ma non si ricorda mai di salvare vite».

Parole che avevano fatto sollevare diversi esponenti di centrodestra, dal ministro Calderoli («che Schlein vada all'estero, in un contesto importante, a infangare e screditare il nostro Paese, proprio non possiamo accettarlo») al deputato azzurro e sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante («L'Italia all'estero si difende sempre. Elly Schlein si vergogni»). Pare non sia servito a molto.

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