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"Vogliono farci fuori". Il piano di Pd e M5S per spartirsi le poltrone

Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, attacca Pd e M5S: "Si sono messi d'accordo per escluderci dall'assegnazione delle cariche che spettano all'opposizione"

"Vogliono farci fuori". Il piano di Pd e M5S per spartirsi le poltrone

Altro che rivali. Pd e M5S avrebbero già un accordo per spartirsi le poltrone. Nello specifico quelle delle vicepresidenze di Camera e Senato e del Copasir. A dirlo è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che accusa i Dem di avere un "accordo" per escludere il Terzo Polo dall’assegnazione delle cariche che spettano all’opposizione.

"Si parte con un atteggiamento del tutto lesivo delle regole del gioco, Pd e Cinque Stelle si sono parlati dicendo tiriamo fuori il Terzo Polo", denuncia l’ex premier parlando con i giornalisti. In gioco ci sono le cariche destinate per prassi ai partiti non di maggioranza, quelle di due vicepresidenti di Camera e Senato, due questori e la presidenza del Copasir. Secondo il leader di Italia Viva Dem e grillini sarebbero in trattativa per dividerle fra loro. "Stanno facendo un accordo per fare tre e tre, il Pd vuole regalare al M5S un posto che spetterebbe al Terzo Polo. Da che mondo è mondo si divide equamente, hanno un atteggiamento sbagliato", attacca ancora Renzi.

"Se non ci daranno la vice presidenza – promette - andremo in tutti i livelli istituzionali a chiedere il vertice del Copasir". "Dei sei posti disponibili per le opposizioni – aggiunge – tre dovrebbero andare al Pd, due al M5S e uno a noi. Troverei politicamente controproducente per loro e di una rara gravità istituzionale se, anziché seguire le regole delle opposizioni, Pd e M5S iniziassero il loro connubio di amorosi sensi, violando i diritti della terza opposizione". "Ci auguriamo e auspichiamo che ci sia un ripensamento", conclude Renzi che accusa il Pd di puntare anche al Copasir.

Intanto, in vista della riunione congiunta degli eletti di Italia Viva e Azione, in programma per stasera alle 21, chiarisce che gli accordi con gli alleati verranno rispettati, e cioè che il capogruppo alla Camera spetterà al partito di Calenda e il presidente dei senatori a Italia Viva. Anche qui verranno tenute in considerazione le pari opportunità fra uomini e donne. "Letta ha eletto il 29 per cento di donne e noi il 46, faremo come sempre la parità", conferma.

L’ex premier, che si accrediterà a Palazzo Madama nella giornata di domani, glissa invece sulla linea del Terzo Polo per l’elezione del presidente del Senato. "Se voteremo scheda bianca? Chiedete a Calenda", scherza. Ettore Rosato, vicepresidente uscente della Camera e deputato di Italia Viva, che domani presiederà la prima seduta a Montecitorio, in mattinata aveva escluso il voto a favore di Ignazio La Russa per la presidenza del Senato, parlando di eventualità "molto difficile".

Renzi è tornato sull'argomento anche durante il suo intervento alla presentazione del libro del direttore del Foglio, Claudio Cerasa, "Le catene della destra". Pd e M5S, ha ripetuto, "faranno anche un accordo per fare opposizione insieme, ma poi nel Pd dovranno scegliere: sono per il rigassificatore di Piombino sì o no? Per il lavoro o per i sussidi? Per il termovalorizzatore sì o no?". Nel corso dell'evento ha ripetuto il concetto espresso ieri da Carlo Calenda nel suo primo giorno da senatore, e cioè che il Terzo Polo farà una opposizione "laica", sui contenuti.

"La Meloni - ha aggiunto - ci ha fatto opposizione con temi personali sui social e sulle piazze, noi saremo corretti, ma duri".

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