È stato il figlio 24enne, ad assoldare i due sicari che hanno ucciso l'imprenditore Bruno Allio, 60 anni, originario di Paesana, piccolo paese in provincia di Cuneo, ma da oltre 20 anni residente a Maracaibo, in Venezuela. Il suo piano, però, non ha retto alle indagini degli inquirenti venezuelani che hanno arrestato lui e uno dei sicari, mentre il secondo autore dell'omicidio è in fuga, ma sarebbe braccato.
Come tutte le mattine, Bruno Allio era salito a bordo del suo Suv Grand Cherokee e da casa, nel complesso residenziale Murano, si stava recando al lavoro quando, dai sedili posteriori dell'auto, sono sbucati i due assassini che lo hanno freddato con due colpi di pistola alla testa. La vittima ha ancora cercato di fuggire, scendendo dalla vettura ma è morta pochi istanti dopo, accasciandosi sul marciapiede, mentre i due sicari sono fuggiti. Fondamentali, per risolvere il caso in poche ore, le immagini delle telecamere di sorveglianza, che hanno più volte immortalato i due sicari e un'auto, a qualche isolato di distanza dalla scena del crimine, sulla quale si sono allontanati. Da subito agli investigatori, quello di Allio, è parso un omicidio pianificato nei minimi dettagli e le loro attenzioni si sono concentrate sulla sfera familiare.
Dopo interrogatori e accertamenti, la polizia ha arrestato Santiago Giovanni Allio Torres, meglio conosciuto come Brunito, il figlio dell'imprenditore cuneese, che viveva con lui. Il giovane ha confessato di aver organizzato l'omicidio insieme a un amico 23enne, Adolfo Hernández Medina, e un altro ragazzo, non ancora maggiorenne e sfuggito all'arresto. Brunito avrebbe raccontato di aver fatto uccidere il papà perché temeva di non poter più contare sull'intera eredità, visto che da lì a poco si sarebbe sposato con una funzionaria ministeriale del Venezuela. Così avrebbe deciso di ucciderlo e godersi l'intero patrimonio.
Grande dolore ha suscitato l'omicidio a Paesana, dove Allio tornava spesso a trovare la sorella e gli amici. Alla ricerca di un lavoro, 20 anni fa, aveva deciso di andare in Venezuela, per fondare una azienda di infissi e serramenti. «Almeno due volte all'anno veniva qui - spiega il sindaco, Mario Anselmo - ma ultimamente aveva deciso di tornare stabilmente, tant'è che si stava costruendo una casa. Bruno era un uomo intelligente, capace e molto conosciuto: il suo omicidio ha sconvolto tutti.
Non ha mai detto di temere per la sua vita - prosegue il primo cittadino - ma spesso si lamentava della scarsa sicurezza e di come aveva preso provvedimenti per proteggere se stesso e la sua famiglia. Certo non poteva immaginare che a volergli fare del male potesse essere proprio il figlio». Nei prossimi giorni la salma sarà rimpatriata per essere seppellita nel paese che aveva lasciato più di 20 anni fa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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