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"Il voto Ue alla Metsola è una svolta. Alleati compatti anche sul Colle"

Il copresidente dei Conservatori: "Con l'elezione della popolare abbiamo superato l'esclusione dall'ufficio di presidenza: bene"

"Il voto Ue alla  Metsola è una  svolta. Alleati compatti anche sul Colle"

Non è nata una nuova maggioranza, ma di certo a Strasburgo si è imposto un nuovo equilibrio. La maltese Roberta Metsola, eletta presidente del Parlamento europeo al primo scrutinio, determina il deciso slittamento verso il Ppe dei vertici dell'europarlamento. Raffaele Fitto, co-presidente del gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei, è molto soddisfatto della scelta, fortemente spinta dal suo gruppo. Rispetto a due anni e mezzo fa, è quindi in corso il tentativo dei Conservatori, di cui fanno parte gli eurodeputati italiani di Fratelli d'Italia e dei leghisti iscritti invece al gruppo sovranista Identità e Democrazia, di uscire dall'isolamento.

Presidente Fitto, una popolare dopo Sassoli, la vicepresidenza ai Conservatori. Quando il centrodestra va unito porta a casa cariche istituzionali importanti?

«Senza dubbio è stata eletta una persona con la quale ci possiamo ritrovare su tanti argomenti. Con la Metsola si determina un'inversione di tendenza dal punto di vista degli equilibri politici. Da adesso possiamo avviare una fase nuova in quanto abbiamo superato l'esclusione dall'ufficio di presidenza, il cosiddetto cordone sanitario che prevedeva l'esclusione di alcuni gruppi dall'ufficio di presidenza, eleggendo un nostro vice Roberts Zile che potrà rappresentare il gruppo Ecr al vertice del Parlamento europeo».

A Strasburgo si è imposto un nuovo equilibrio?

«C'è un cambio di passo notevole e la presidente dovrà nella sua azione tener conto di questo. È stata eletta con una maggioranza molto larga e su tante questioni siamo convinti lavoreremo insieme».

Nei palazzi di europei si parla di "cordone sanitario" attorno alla destra sostanzialmente esclusa dai principali incarichi.

«Il gruppo dei Conservatori è riuscito a scavalcare questo cordone eleggendo un suo vice».

Servirebbe la stessa unità d'intenti anche in Italia per eleggere il presidente della Repubblica?

«In Europa la situazione è molto complessa perché ognuno appartiene a un gruppo diverso. Anche in Italia la situazione sul Quirinale è difficile ma il centrodestra deve rimanere compatto sul suo candidato».

Anche lei d'accordo su Berlusconi?

«È il candidato del centrodestra e quindi Fdi lo sosterrà. La Meloni è stata molto chiara, l'importante è che ci sia compattezza in tutti i vari passaggi che ci saranno, anche se non dovesse più essere Berlusconi».

Come ricorda Sassoli?

«Un uomo perbene, mite e preparato. Pur nella diversità di opinioni e di posizioni politiche tra di noi non è mai mancato il rispetto e il confronto. Lo ricordo dunque come esempio di buone maniere anche in prospettiva per il futuro. Mi auguro anzi si prosegua sulla stessa strada».

E dalla Metsola cosa si aspetta adesso?

«Mi aspetto una gestione equilibrata del Parlamento che metta tutti i gruppi in condizione di lavorare positivamente».

Da una maltese forse anche un occhio di riguardo ai flussi migratori.

«Certo, è un punto focale.

Lei conosce, come noi, i problemi della rotta degli immigrati nel Mediterraneo e che ciò necessita di azioni veloci che blocchino questo flusso, spesso illegale, di disperati».

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