Web scatenato fra critiche e insulti: sei come il Matteo che porta la felpa

Il comunicatore Velardi: cambia testa, sei bloccato al 4 dicembre

Web scatenato fra critiche e insulti: sei come il Matteo che porta la felpa

Fabrizio Boschi

C'è chi ha avuto la brillante proposta di «aiutare Renzi a casa sua». Magari così la smetterà di dire bischerate. Tutti gli altri, invece, appartenenti al suo piccolo mondo, sono ben riassunti dal libero pensiero di Claudio Velardi, giornalista, saggista, politologo, spin doctor ed ex consigliere di Massimo D'Alema che stronca il segretario Pd con un bel «non ti reggo più». L'ex esponente del Pci, del Pds e dei Ds, fondatore de Il Riformista, che ha sempre sostenuto e difeso Renzi è arrivato al limite: «Matteo, non ti si può più ascoltare». Velardi demolisce la comunicazione, trita e ritrita, del segretario del Pd «drammaticamente bloccata al 4 dicembre 2016», giorno del referendum costituzionale e un modo di parlare che non funziona più. Ma per cambiarlo, ammonisce Velardi, «devi cambiare testa», accusandolo di usare sempre le stesse parole, espressioni, esempi, calembour e altre dieci banalità. Devi metterti a studiare, invece di agitarti freneticamente».

Vabbé, cose risapute, che scriviamo da tempo. Ma ora, come se non bastassero i fuoriusciti dal Pd, i leader della minoranza interna, il risveglio di Dario Franceschini e le bastonate dei padri fondatori Walter Veltroni e Romano Prodi, lo impallinano anche i suoi fedelissimi. L'eccesso di semplificazione e la cancellazione del post sommano indignazione ad indignazione. Militanti sbigottiti e increduli, raggiunti su smartphone e computer dalla «nuova linea» del Pd. Su Facebook Federico Colletti scrive che «non si riesce più a distinguerti da quell'altro Matteo che indossa le felpe» ricevendo la replica stizzita del segretario: «Dici? Forse allora non hai letto. Leva pure il forse». Ovviamente ricoperto di improperi. «Questo commento è lo spaccato di com'è davvero lei, signor segretario del piddì: un po' incazzosetto, refrattario alle critiche, senza nessuna speranza di miglioramento, sia come essere umano che come politico», commenta Gianni Rizzo. C'è chi è preoccupato come Renato Cogo che lo invita a cercarsi «un medico bravo» o come Marco Tonucci che chiede «cosa ti sei fumato?». Anche Claudio vorrebbe sapere «a che punto è la legge sulla liberalizzazione di droghe leggere».

E Francesco Ceglia gli dà un consiglio visto che «come politico sei alla frutta e in confusione, sei stato al governo è non hai concluso nulla e parli ancora, trovati un lavoro onesto». Ma forse l'ha trovato: 9.300 like, 3.400 commenti, 1.072 condivisioni.

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