"Weinstein sta male" ma non si sa se è Covid

Non si sa se si tratti di coronavirus, ma quel che è certo è che non c'è pace per l'ex re di Hollywood, Harvey Weinstein

"Weinstein sta male" ma non si sa se è Covid

Non si sa se si tratti di coronavirus, ma quel che è certo è che non c'è pace per l'ex re di Hollywood, Harvey Weinstein. Sta male ed è «seguito molto attentamente» nel Wende Correctional Facility di New York, il carcere in cui sta scontando una condanna a 23 anni per stupro e abusi sessuali. Lo ha annunciato un portavoce del produttore che non ha voluto «confermare né smentire» che si tratti di Covid-19. Sovrappeso, affetto da problemi al cuore, dall'alto dei suoi 68 anni, l'ex produttore è considerato un soggetto a rischio, specie in questo momento in cui anche gli Stati Uniti vivono l'emergenza legata alla pandemia. Ieri, gli Usa hanno registrato 159.431 nuovi casi di coronavirus e almeno 1.583 persone sono morte, secondo i dati del New York Times. Nell'ultima settimana, la media dei casi giornalieri è stata di 158.254, in rialzo del 79% rispetto alla media di due settimane fa, con i contagi che sono in aumento in tutti e 50 gli Stati. Ci sono 76.823 persone ricoverate per il Covid-19, un record, secondo i dati del Covid Tracking Project, dopo le 73.014 del giorno precedente. In tutto, gli Stati Uniti hanno registrato oltre 11,4 milioni di casi e almeno 248.707 morti.

Ma è ancora presto per capire se Weinstein sia davvero stato colpito dalla pandemia. Quel che si sa con certezza è che anche il giorno della sua condanna, l'uomo che un tempo dominava Hollywood si è presentato in tribunale in sedia a rotelle e manette. Weinstein rischiava da un minimo di cinque anni a un massimo di 29 anni di carcere dopo la condanna il 24 febbraio per due reati, abuso sessuale - fino a 25 anni in cella - e stupro - che prevede fino a quattro anni dietro le sbarre. Era stato invece assolto da altre tre accuse. La procura statale aveva chiesto una pena «massima o vicina al massimo».

La difesa aveva invece auspicato che la sentenza venisse ridotta al minimo possibile, cinque anni, citando l'età avanzata del condannato, le precarie condizioni di salute e le sue attività di beneficenza. Alla fine la condanna si è avvicinata al massimo, 23 anni, e Weinstein è stato ufficialmente registrato come «sex offender», negli albi di chi commette reati sessuali.

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